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Giovedì, 25 Aprile 2024
ECONOMIA

Busta arancione in arrivo, ma non per tutti: "Non ci sono soldi"

"Ne manderemo solo una piccola parte entro Natale", dice il presidente Inps Tito Boeri sull'operazione "busta arancione" per la simulazione della pensione futura

ROMA - "Ne manderemo solo una piccola parte, ne spediremo circa 150mila entro Natale, perché non ci è stata data l’autorizzazione dai ministeri per superare il vincolo di spesa, la spesa per spedizioni è contingentata".

Così il presidente Inps Tito Boeri sull’operazione "busta arancione" per la simulazione della pensione futura. Parlando a margine dell’assemblea nazionale dell’Amianto, Boeri ha spiegato come la spedizione della lettera riguardi "le categorie coperte", nelle quali quindi non rientrano i lavoratori pubblici, e interessa "quei soggetti che non hanno il pin", ovvero il codice per l’accesso online per la simulazione della pensione. Tito Boeri si è dunque augurato che nella legge di Stabilità possa essere sbloccata la spesa, così "da inviare il grosso delle buste arancioni subito dopo".

Perché busta arancione? Per prima si è mossa la Svezia, spedendo a casa dei lavoratori una busta arancione che conteneva una stima della loro pensione: una simulazione della pensione futura sulla base di quanto finora versato, della retribuzione attesa e della data di uscita dal lavoro. Da allora, ogni operazione di questo tipo ricade proprio sotto il nome di ‘busta arancione’, ma in Italia, al momento, è ancora disponibile solamente online sul sito dell’Inps, dove è sbarcata il primo maggio scorso dopo una sperimentazione condotta su diecimila pensionandi.
 

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