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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Consumatori, l'Ue lancia i ricorsi collettivi: che cosa cambia con la "class action europea"

Più diritti per i consumatori, finalmente. L'esempio più chiaro per capire che cosa cambierà è lo scandalo Dieselgate: negli Usa dove i ricorsi collettivi sono possibili, la Volkswagen ha dovuto pagare compensazioni per 5.000 dollari a ciascun cliente. Nell'Ue la richiesta di compensare almeno in parte i clienti ingannati è stata ignorata. Non succederà più

Non ci sarà mai più, per intenderci, un altro Dieselgate, dove i consumatori di tutta Europa sono stati ingannati sulle auto acquistate e poi non anno avuto a disposizione 'armi legali' collettive per ottenere una compensazione.

"New Deal per i consumatori"

La Commissione europea ha presentato a Bruxelles un pacchetto con due proposte di direttiva, battezzato "New Deal per i consumatori", che porterà innovazioni sostanziali agli strumenti a disposizione dei consumatori, nel mercato unico Ue, affinché possano far valere in modo efficace i propri diritti e ottenere compensazioni o risarcimenti in caso di pratiche commerciali illecite, sleali o ingannevoli da parte di chi produce e vende prodotti o servizi.

Non sono cambiamenti di poco conto. L'innovazione più importante del pacchetto è la possibilità di ricorsi giudiziari collettivi ("collective action"), per cui un soggetto qualificato e riconosciuto ("qualified entity"), come ad esempio un'organizzazione dei consumatori o un'autorità pubblica locale, potrà presentare ricorso per esigere il risarcimento o la riparazione del danno, a nome e per conto di un gruppo di consumatori che sono stati lesi da queste pratiche scorrette.

Azioni giudiziarie collettive

Come stanno le cose attualmente? Già oggi in alcuni paesi Ue i consumatori possono avviare azioni giudiziarie collettive, ma in molti altri Stati membri finora questo non era possibile, ed erano permessi solo i ricorsi di soggetti individuali. Con le nuove proposte, viene armonizzata la situazione nel mercato unico rendendo questa possibilità disponibile in tutta l'Ue.

L'esempio più chiaro per capire che cosa cambierà con le nuove norme è lo scandalo Dieselgate: negli Stati Uniti, dove i ricorsi collettivi sono possibili, la Volkswagen è stata obbligata a pagare compensazioni per 5.000 dollari a ciascun cliente ingannato, oltre a decine di miliardi di dollari in multe per aver violato la legge Usa. Nell'Ue, invece, le "class action" contro il costruttore di auto tedesco sono state attivate solo in alcuni paesi membri, e la richiesta della Commissione alla Volkswagen di compensare almeno in parte i clienti ingannati è stata ignorata. Insomma, consumatori americani di prima classe ed europei di seconda classe.

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Con le nuove norme, invece, i proprietari di auto che risultino non conformi al quadro normativo dell'Ue per l'omologazione dei veicoli o alla legislazione ambientale, potranno ottenere riparazione collettivamente attraverso un'azione rappresentativa.

Una soluzione giusta

La commissaria Ue alla Giustizia Vera Jourova, che ha presentato il "New Deal per i consumatori" in conferenza stampa ieri a Bruxelles, ha osservato: "Credetemi: non mi sono sentita molto bene, dalla mia posizione, quando ho dovuto ammettere che i consumatori Usa avrebbero avuto delle rapide compensazioni, mentre noi non abbiamo potuto promettere niente a livello Ue. Sono stata criticata da Volkswagen, e accusata di andare oltre le mie competenze, quando ho chiesto loro almeno delle compensazione non finanziarie, un trattamento più favorevole per i proprietari delle auto coinvolte".

"Ma oggi mi sento meglio - ha sottolineato la Jourova -, perché stiamo offrendo una soluzione giusta affinché i consumatori europei abbiano le stesse possibilità e occasioni di quelle che hanno i consumatori americani, o almeno comparabili". Allo stesso tempo, la commissaria Jourova ha precisato che i due sistemi di "class action" sono diversi per quanto riguarda gli aspetti più controversi del modello americano, ovvero il fatto che ricorrere contro le imprese per chiedere compensazioni, a volte pretestuose ("frivolous") o eccessive, e a volte addirittura per favorire delle imprese concorrenti, sia diventato un vero e proprio "business model" per molti gabinetti di avvocati.

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