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Venerdì, 19 Aprile 2024
ECONOMIA

Lavoro, a luglio contratto scaduto per 4,9 milioni di italiani

Retribuzioni in crescita annua dell'1,2%, ma nella pubblica amministrazione restano al palo. Ecco i dati dell'Istat

ROMA - Per quasi cinque milioni di lavoratori il contratto nazionale di categoria a luglio era scaduto e in attesa di rinnovo. Le retribuzioni nello stesso mese hanno intanto registrato un lieve rialzo che ha portato l'aumento su base annua all'1,2%, ma per i dipendenti pubblici sono rimaste al palo.

E' quanto emerge dai dati forniti dall'Istat. Nel dettaglio, a luglio complessivamente i contratti in attesa di rinnovo erano trentasei (di cui quindici appartenenti alla pubblica amministrazione) relativi a circa 4,9 milioni di dipendenti (di cui circa 2,9 milioni nel pubblico impiego). Sono in deciso incremento i mesi di attesa per il rinnovo che raggiungono circa quattro anni e mezzo. Sempre a luglio la quota di dipendenti in attesa di rinnovo per l'insieme dell'economia era pari al 38%, in diminuzione rispetto al mese precedente (40,3%). I mesi di attesa per i lavoratori con il contratto scaduto sono in media 55,3, in deciso aumento rispetto allo stesso mese del 2014 (trentuno). L'attesa media calcolata sul totale dei dipendenti è di ventuno mesi, in crescita rispetto a un anno prima (18,3).

Alla fine dello stesso mese, tra i contratti monitorati dall'indagine si è registrato il recepimento di tre nuovi accordi (trasporti marittimi personale navigante, trasporti marittimi amministrativi e imprese creditizie-Abi) mentre due sono venuti a scadenza (carta e cartotecnica e lavanderie industriali). Pertanto alla fine di luglio 2015 restavano in vigore trentanove contratti che regolano il trattamento economico di circa otto milioni di dipendenti che rappresentano il 59% del monte retributivo complessivo.

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Nel settore privato l'incidenza è pari all'80,9%, con quote differenziate per attività economica: nel settore agricolo è del 100%, mentre è del 95,9% nell'industria e del 66,2% nei servizi privati. Quanto alle retribuzioni contrattuali orarie, l'indice è aumentato dello 0,1% rispetto al mese precedente e dell'1,2% nei confronti di luglio 2014. Complessivamente, nei primi sette mesi del 2015 la retribuzione oraria media è cresciuta dell'1,1% rispetto al corrispondente periodo del 2014. Con riferimento, infine, ai principali macrosettori, l'Istat segna un incremento tendenziale dell'1,7% per i dipendenti del settore privato e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione.

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