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Martedì, 19 Marzo 2024
Economia

Disoccupazione e contributi: qual è la differenza tra effettivi e figurativi

I contributi validi a fini previdenziali non vengono versati solo quando si lavora: anche la Naspi ha valore ai fini pensionistici. Ecco tutto quello che c'è da sapere 

Tutti i lavoratori versano periodicamente i contributi validi ai fini previdenziali. Ma esistono dei casi in cui i contributi per la pensione sono riconosciuti anche in caso di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa. Il più classico degli esempi è quello del disoccupato che percepisce l’indennità Naspi. Quest'ultimo, oltre a essere beneficiario di un contributo economico mensile, riconosciuto dall’Inps, matura anche l'anzianità contributiva. Quindi la Naspi ha valore a fini pensionistici poiché in questo caso è l’Inps stessa ad accreditare i contributi al beneficiario dell’indennità.

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La differenza tra contributi effettivi e figurativi

È importante però sottolineare che in tal caso si tratta di contributi figurativi, mentre quando si lavora si parla di contributi effettivi (che vengono versati dal datore di lavoro in caso di impiego come dipendente o dal lavoratore stesso se autonomo). La differenza tra queste due tipologie di contributi previdenziali è quella per cui quelli effettivi si riferiscono ad un periodo in cui il lavoratore è regolarmente impiegato, mentre quelli figurativi riguardano quei periodi in cui - per diversi motivi - non è possibile lavorare.

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Contributi figurativi: cosa sono

I contributi figurativi sono riconosciuti dall’Inps - senza alcun onere per il lavoratore - non solo quando questo percepisce l’indennità di disoccupazione ma anche per i periodi coperti, ad esempio, da indennità di malattia o congedo di maternità. I contributi figurativi sono validi a fini previdenziali, ma con alcune eccezioni: ad esempio, per la pensione anticipata è necessario che dei 42 anni e 10 mesi di contributi previsti (per gli uomini, mentre per le donne è richiesto un anno in meno) almeno 35 siano di contribuzione effettiva e non più di 5, invece, appartengano alla contribuzione figurativa. I contributi figurativi, invece, non sono riconosciuti ai fini dell’opzione donna, della pensione di vecchiaia contributiva e per quella anticipata contributiva.

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