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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Coronavirus, comuni italiani in emergenza: buco da 8 miliardi

Secondo il Centro studi di Unimpresa, a causa dell'emergenza coronavirus i comuni italiani potrebbero ritrovarsi con una diminuzione del 20% nei bilanci del 2020

A causa delle conseguenze economiche provocate dall'emergenza coronavirus, i comuni italiani potrebbero ritrovarsi con un buco di circa 8 miliardi di euro nei bilanci del 2020. Su un gettito stimato che sfiora i 40 miliardi, con una riduzione del 20% rispetto alle previsioni: "Meno turismo, scuole e asili nido chiusi, trasporti fermi e stop alle multe: le casse degli enti locali stanno infatti subendo fortissime perdite e, tra 5,4 miliardi di mancati incassi sul fronte delle entrate tributarie e 2,5 miliardi sul versante delle entrate extratributarie, il rosso da Coronavirus per i sindaci potrebbe arrivare, nel dettaglio, a 7,9 miliardi". 

Il dato preoccupante emerge da un'analisi del Centro studi di Unimpresa. Secondo l'analisi, sono la Imu-Tasi (meno 1,5 miliardi) e la Tari (meno 2,2 miliardi), sul fronte tasse, assieme ai circa 900 milioni in meno in arrivo dal ''capitolo'' sanzioni amministrative (che verranno dimezzate) a contribuire in maniera significativa al buco nei conti dei comuni; il turismo in affanno farà crollare il gettito della tassa di soggiorno di quasi il 90% con minori entrate per 450 milioni.

Coronavirus, Comuni in emergenza: buco da 8 miliardi

Secondo i calcoli del Centro studi di Unimpresa, i comuni dovrebbero avere circa 7,9 miliardi di minori entrate nel 2020, a fronte di un gettito stiamo di 39,7 miliardi. Il conteggio prende in considerazione anzitutto le entrate tributarie: su 31,6 miliardi la previsione porta a indicare un minor incasso per 5,4 miliardi. Si calcola Imu-Tasi in calo di 1,5 miliardi da 14,7 miliardi di gettito stimato, addizionale Irpef in discesa di 670 milioni da 4,8 miliardi, tassa di soggiorno in diminuzione di 450 milioni da 580 milioni, 2,2 miliardi in meno dalla Tari da 9 miliardi, 320 milioni in meno da Tosap-Cosap da 870 milioni, circa un terzo in meno dal versante ''pubblicità'' che provocherà un buco di 145 milioni da 430 milioni; altri tributi minori porteranno minori incassi per circa 200 milioni da 1,4 miliardi complessivi stimati. Per quanto riguarda le entrate extra-tributarie, si va verso un buco di 2,5 miliardi.

Ecco i capitoli principali dettagliati: per gli asili nido la stima è di 110 milioni in meno da 240 milioni, altri 340 milioni in meno sono riconducibili ai servizi della scuola (gettito previsionale a 910 milioni); il capitolo concessioni porterà un rosso poco inferiore al 10 per cento di 160 milioni da 1,8 miliardi; sfumerà un terzo degli incassi per trasporti e parcheggi (790 milioni) per circa 280 milioni e arriveranno 900 milioni in meno dalle sanzioni amministrative (stima previsionale a 1,8 miliardi), che saranno dimezzate. ''È l'inevitabile effetto dell'emergenza economica in cui siamo piombati, uno dei tanti aspetti sottovalutati dal governo di Giuseppe Conte. Ora le imprese e i cittadini subiranno un ulteriore contraccolpo perché i comuni saranno costretti a ridurre i servizi, a tagliare spese importanti per la collettività'' commenta il presidente onorario di Unimpresa, Paolo Longobardi.

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