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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia Italia

Coronavirus, come cambierà l'Italia: ecco i nuovi protocolli per tornare al lavoro

Punto per punto cosa cambia con il nuovo protocollo di regolazione per aziende, dipendenti e autotrasporto che sarà in vigore fino alla fine dell'emergenza

Governo e sindacati hanno firmato un protocollo condiviso di regolazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del coronavirus. Un accordo fondamentale per tutelare la sicurezza dei lavoratori e la continuità dell'attività produttiva. Ma vediamo punto per punto cosa cambia con il nuovo protocollo che sarà in vigore fino alla fine dell'emergenza.

Coronavirus, i protocolli di sicurezza

Primo punto l'informazione: le aziende dovranno informare tutti i lavoratori e chiunque entri in azienda circa le disposizioni delle Autorità, consegnando e/o affiggendo all'ingresso e nei luoghi maggiormente visibili dei locali aziendali, appositi depliants informativi.

Obbligo di rimanere al proprio domicilio in presenza di febbre (oltre 37.5°) o altri sintomi influenzali e di chiamare il proprio medico di famiglia e l'autorità sanitaria.

Diveto di accesso in aziende per chi presenta sintomi o proviene da zone a rischio o è stato a contatto con persone positive nei 14 giorni precedenti.

All'interno dei luoghi di lavori ci si dovrà impegnare a mantenere la distanza di sicurezza, osservare le regole di igiene delle mani e tenere comportamenti corretti sul piano dell'igiene.

In presenza di sintomi si dovrà informare il datore di lavoro, dichiarando immediatamente all'ufficio del personale e avendo cura di rimanere ad adeguata distanza dalle persone presenti. L'azienda dovrà avvertire le autorità sanitarie competenti e i numeri di emergenza, collaborare con le Autorità sanitarie per la definizione degli eventuali "contatti stretti" di una persona presente in azienda che sia stata riscontrata positiva al tampone COVID-19. Ciò al fine di permettere alle autorità di applicare le necessarie e opportune misure di quarantena

Le aziende potranno controllare la temperatura corporea ai propri dipendenti prima dell'accesso al luogo di lavoro. Se tale temperatura risulterà superiore ai 37,5° i dipendenti saranno momentaneamente isolati e forniti di mascherine. Non dovranno recarsi al Pronto Soccorso e/o nelle infermerie di sede, ma dovranno contattare nel più breve tempo possibile il proprio medico curante e seguire le sue indicazioni.

Le aziende dovranno inoltre individuare procedure di ingresso, transito e uscita, per l'accesso di fornitori esterni "per ridurre le occasioni di contatto con il personale in forza nei reparti/uffici coinvolti".

Gli autisti dei mezzi di trasporto devono rimanere a bordo dei propri mezzi: per le necessarie attività di carico e scarico, il trasportatore dovrà attenersi alla rigorosa distanza di un metro.

Dovranno inoltre essere individuati o installati servizi igienici dedicati per fornitori/trasportatori e/o altro personale esterno, prevedendo il divieto di utilizzo di quelli del personale dipendente.

Ridotto l'accesso ai visitatori

Dovrà essere assicurata la pulizia giornaliera e la sanificazione dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni e di svago.

La pulizia dovrà essere garantita a fine turno così come la sanificazione periodica di tastiere, schermi touch, mouse con adeguati detergenti, sia negli uffici, sia nei reparti produttivi.

Inoltre le mascherine dovranno essere utilizzate in conformità a quanto previsto dalle indicazioni dell`Organizzazione mondiale della sanità. Inoltre saranno necessarie così come guanti, occhiali, cuffie e camici se il lavoro imponga di lavorare a distanza interpersonale minore di un metro.

Le aziende potranno produrre liquido detergente secondo le indicazioni dell'OMS.

L'accesso agli spazi comuni, comprese le mense aziendali, le aree fumatori e gli spogliatoi è contingentato, con la previsione di una ventilazione continua dei locali, di un tempo ridotto di sosta all`interno di tali spazi e con il mantenimento della distanza di sicurezza di 1 metro tra le persone che li occupano.

Limitatamente al periodo della emergenza dovuta al COVID-19, le imprese potranno:

  • disporre la chiusura di tutti i reparti diversi dalla produzione o, comunque, di quelli dei quali è possibile il funzionamento mediante il ricorso allo smart work, o comunque a distanza.
  • procedere ad una rimoludazione dei livelli produttivi.
  • assicurare un piano di turnazione dei dipendenti dedicati alla produzione con l'obiettivo di diminuire al massimo i contatti e di creare gruppi autonomi, distinti e riconoscibili.
  • utilizzare lo smart working per tutte quelle attività che possono essere svolte presso il domicilio o a distanza nel caso vengano utilizzati ammortizzatori sociali, anche in deroga, valutare sempre la possibilità di assicurare che gli stessi riguardino l`intera compagine aziendale, se del caso anche con opportune rotazioni.
  • utilizzare in via prioritaria gli ammortizzatori sociali disponibili nel rispetto degli istituti contrattuali (par, rol, banca ore) generalmente finalizzati a consentire l'astensione dal lavoro senza perdita della retribuzione
  • poi si utilizzeranno i periodi di ferie arretrati e non ancora fruiti.

Sono sospese e annullate tutte le trasferte/viaggi di lavoro nazionali e internazionali, anche se già concordate o organizzate.

Gli spostamenti all'interno del sito aziendale devono essere limitati al minimo indispensabile.

Non sono consentite le riunioni in presenza. Laddove le stesse fossero connotate dal carattere della necessità e urgenza, nell'impossibilità di collegamento a distanza, dovrà essere ridotta al minimo la partecipazione necessaria e, comunque, dovranno essere garantiti il distanziamento interpersonale e un'adeguata pulizia/areazione dei locali.

Sono sospesi e annullati tutti gli eventi interni e ogni attività di formazione in modalità in aula, anche obbligatoria, anche se già organizzati; è comunque possibile, qualora l'organizzazione aziendale lo permetta, effettuare la formazione a distanza, anche per i lavoratori in smart work. Il mancato completamento dell`aggiornamento della formazione professionale e/o abilitante entro i termini previsti per tutti i ruoli/funzioni aziendali in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, dovuto all'emergenza in corso e quindi per causa di forza maggiore, non comporta l'impossibilità a continuare lo svolgimento dello specifico ruolo/funzione (a titolo esemplificativo: l'addetto all'emergenza, sia antincendio, sia primo soccorso, può continuare ad intervenire in caso di necessità).

Coronavirus, cassa integrazione per le aziende

"Se un'impresa ha dei problemi ricorra alla cassa integrazione. Non deve licenziare nessuno". Ad affermarlo è il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini nel coso di una diretta su Facebook dopo la firma del protocollo condiviso tra governo e parti sociali per far fronte all'emergenza Coronavirus.

"Nel provvedimento che il governo sta prendendo sugli ammortizzatori sociali - sottolinea il leader della Cgil - abbiamo chiesto che scrivano una cosa molto precisa: nessun deve essere licenziato perché oggi c'è il coronavirus. E abbiamo detto che se il governo mette a disposizione gli ammortizzatori sociali, cioè il sostegno al reddito e addirittura dà degli sgravi alle imprese, in questo momento nessun deve essere licenziato".

Per le aziende non coperte da cassa integrazione in deroga il Governo sta prevedento nuovi interventi specifici.

Coronavirus, prorogati i termini dei versamenti fiscali

Le aziende potrebbero chiudere per qualche settimana per permettere l'adozione delle misure di sicurezza. Così ha fatto Ferrari sospendendo la produzione a Maranello e Modena con effetto immediato e fino al 27 marzo.

Le attività aziendali non legate direttamente alla produzione continueranno regolarmente grazie alle soluzioni di lavoro agile (smart working), mentre "di pari passo con l'attività produttiva, anche la Gestione Sportiva ha sospeso le sue attività operative". L'azienda, si legge in una nota "che fino ad ora ha proseguito l`attività operativa mettendo sempre al primo posto la salute dei lavoratori, ha riscontrato le prime serie difficoltà nella catena di fornitura che non permettono di assicurare la continuità produttiva".

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