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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Turismo, falsa (ri)partenza: alberghi semi vuoti e incassi più che dimezzati

I dati del mese di giugno contenuti nel report di Federalberghi sono drammatici: 93,2% turisti stranieri e -67,2% per gli italiani, persi 110mila posti di lavoro. E le previsioni per luglio sono tutt'altro che rosee

Profondo rosso per il settore turistico. Nonostante il ritorno alla libera circolazione tra le regioni e la riapertura delle frontiere, l'emergenza coronavirus sta avendo degli effetti drammatici su tutto il comparto. Nel mese di giugno il mercato alberghiero ha registrato un calo delle presenze dell'80,6% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. Il dato più pesante arriva dai flussi dall'estero, praticamente azzerati rispetto allo stesso periodo dello scorso anno: -93,2%, mentre il mercato domestico è ben oltre la soglia di allarme con un -67,2%. 

Coronavirus, profondo rosso per gli alberghi a giugno: persi 110mila posti di lavoro

A fotografare questo profondo rosso è l'osservatorio realizzato da Federalberghi anche se, per quanto riguarda gli stranieri, va ricordato che l'apertura delle frontiere interne all'area Schengen è avvenuta a metà giugno, facendo sentire i propri effetti soltanto in minima parte. Sempre a casa dell'epidemia di coronavirus sono ancora bloccati alcuni mercati molto strategici come gli Stati Uniti, la Cina, la Russia, il Brasile e l'Australia.

Il tremendo calo delle prenotazioni negli alberghi italiani a giugno, in media dell'80,6%, ha avuto una inevitabile ripercussione anche sul mercato del lavoro. Sempre secondo Federalberghi, sono andati persi 110mila posti di lavoro stagionali e temporanei di varia natura (-58,4%) e, per i mesi estivi sono a rischio 140mila posti di lavoro temporanei.

Coronavirus e turismo, le previsioni per luglio: incassi dimezzati 

Se giugno è stato un mese nero, neanche le previsioni per luglio sono non sono tranquillizzanti. Nonostante l'arrivo del bonus vacanze, in funzione proprio da questo mese, l'83,4% delle strutture intervistate prevede che a luglio 2020 il fatturato sarà più che dimezzato rispetto al luglio 2019. Secondo le stime della Federazione degli albergatori, per alcuni casi la perdita sarà devastante: ''Per il 62,7% delle strutture, il crollo dei ricavi sarà superiore al 70%''

"La burrasca del Covid-19 è ancora in corso e continua a flagellare il sistema dell'ospitalità italiana": questo il commento di Bernabò Bocca  presidente di Federalberghi, che aggiunge: "Per gli italiani, il ritorno alla normalità prosegue al rallentatore, per varie ragioni:  molti hanno consumato le ferie durante il periodo di lockdown, tanti hanno visto il proprio reddito ridotto a causa della cassa integrazione o della contrazione dei consumi e dal blocco delle attività, tanti altri, pur disponendo di reddito e tempo, rinunciano a partire per recuperare parte del tempo perduto. Incidono anche la riduzione della capacità dei mezzi di trasporto, la cancellazione degli eventi e i timori di varia natura che comprensibilmente animano le persone".

Bocca, commentando i dati, ha anche evidenziato i punti critici: "Le punte di maggior sofferenza si registrano per il turismo delle città d'arte e il turismo d'affari  ma anche nelle classiche mete delle vacanze, al mare, in montagna e alle terme, siamo ben lontani da una parvenza di normalità. Non traggano in inganno le immagini televisive che ritraggono spiagge affollate. In gran parte si tratta di escursionisti giornalieri o di vacanze mordi e fuggi, limitate ai week end". 

"Siamo ormai entrati nel quinto mese di blocco - conclude Bocca - e la penuria di prenotazioni per i prossimi mesi fa vacillare la speranza che con l'autunno si possa realizzare una prima parvenza di ritorno alla normalità".

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