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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

Corruzione, Italia come Ruanda e Arabia: cenni di miglioramento, ma la “sufficienza” è lontana

Secondo l'Indice di Percezione della Corruzione 2019 (Cpi) pubblicato oggi da Transparency International, l'Italia guadagna 12 punti e si piazza al 51° posto, ma l'ultimo anno segna una decisa frenata

Per corruzione si intende, la condotta di uno o più soggetti che, in cambio di denaro o altre tipologie di favori, agisce contro i propri doveri ed obblighi per favorire qualcun altro. Un fenomeno che, purtroppo, in Italia è tutt'altro che sconosciuto, come è possibile dedurre da dati dell'Indice di Percezione della Corruzione 2019 (Cpi) pubblicato da Transparency International, che vede il nostro Paese occupare la 51esima posizione al mondo, al pari di Ruanda, Malaysia e Arabia Saudita, con un punteggio di 53 punti su 100, migliore di un punto rispetto all'anno precedente.

Dal 2012 ad oggi l'Italia ha guadagnato 12 punti in questa speciale graduatoria, ma nell'ultimo anno il trend ha subito una decisa frenata rispetto a quelli precedenti. L'Italia guadagna un solo voto in più rispetto al 2018, lasciando la sufficienza ancora lontana e molti problemi strutturali irrisolti. 

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"Siamo lieti di vedere un ulteriore miglioramento - commenta Virginio Carnevali, il presidente di Transparency International Italia - ma sinceramente speravamo in qualcosa di più. Il rallentamento è dovuto a diversi problemi che il nostro Paese si trascina da sempre senza riuscire a risolverli". In particolare, come dimostrano i recenti fatti di cronaca, da Foggia alle Madonie, da Reggio Calabria a Reggio Emilia, rileva Transparency International Italia, "la criminalità organizzata ancora spadroneggia nel nostro Paese, preferendo spesso l'arma della corruzione che oggi ha assunto forme nuove, sempre più difficili da identificare e contrastare efficacemente".

Corruzione, i problemi italiani tra lobby e mafie

Altra questione rilevante, rileva l'organizzazione contro la corruzione, "è la regolamentazione del lobbying e dei conflitti di interesse: da anni sentiamo parlare di leggi che dovrebbero finalmente porre un freno e delle regole a due questioni fondamentali nella lotta alla corruzione, ma ancora il Parlamento tace. Solo tante promesse e audizioni che ancora non si sono trasformate in atti concreti. Non è certo un buon esempio di trasparenza la recente abolizione degli obblighi di comunicazione dei redditi e dei patrimoni dei dirigenti pubblici attuata dall'ultima legge finanziaria".

Trasparency International menziona per importanza anche il tema degli appalti pubblici, oggetto di attenzione di funzionari e imprenditori corrotti: un codice più semplice ed efficace e un maggior coinvolgimento della società civile nelle attività di monitoraggio non potrebbero che giovare alle finanze pubbliche. 

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Corruzione nel mondo, la classifica

Dominano la classifica Danimarca e Nuova Zelanda come già l'anno scorso. Stesso discorso per il fondo del ranking, dove troviamo ancora Somalia e Sud Sudan. In Europa oltre alla Danimarca fanno bella figura anche Finlandia e Svezia, mentre Bulgaria, Romania e Ungheria occupano le ultime tre posizioni della classifica continentale. A livello globale spiccano la caduta di Canada (-4 punti), Francia e Regno Unito (-3) mentre colpiscono in positivo la Spagna (+4) e la Grecia (+3). Tra i Paesi del G20 rimangono stabili Germania e Russia (rispettivamente con un voto di 80 e di 28 come nel 2018) mentre perdono due punti gli (69 contro i 71 precedenti).  

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