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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Pil, anche Moody's vede nero: "Nel 2019 crescita tra lo 0 e lo 0,5%"

Secondo l'agenzia di rating pesa molto l'incertezza politica e c'è "un significativo rischio di elezioni anticipate"

Anche l’agenzia di rating Moody’s è pessimista sulle stime di crescita del Pil italiano. Secondo Kathrin Muehlbronner, lead analyst per l'Italia di Moody's, quest'anno la crescita "sarà sicuramente sotto l'1%, probabilmente un valore tra 0 e 0,5%". Secondo l’agenzia di rating "l'Italia è in recessione tecnica e "questa è una fonte di preoccupazione, ma non prevediamo recessione per l'intera area euro. Mi aspetto che le stime sull'Europa saranno riviste leggermente al ribasso (le precedenti parlavano di una crescita dell'1,9% nel 2019)".

L'agenzia di rating Moody's, in particolare, vede "un significativo rischio di elezioni anticipate in Italia, probabilmente dopo le elezioni europee" in calendario in primavera. E l’incertezza politica pesa anche sui conti pubblici. "Non è chiaro cosa succederà al Governo dopo le elezioni europee" , ma gli investitori fiutano il rischio politico e "quindi stanno a guardare e in parte questo è quello che abbiamo visto a settembre".

Le stime della Commissione Europea

Solo pochi giorni fa ad esprimersi sulle prospettive di crescita dell’economia italiana era stata la Commissione Europea. La crescita prevista per il 2019? Appena lo 0,2% secondo l’Ue, contro la stima dell’1% del governo italiano. Secondo le previsioni economiche d’inverno dell’Ue l’Italia era e resta ultima in Europa per crescita, ma la cattiva notizia è che il gap con le altre nazioni aumenta. E non di poco. Se negli anni scorsi l’Italia è cresciuta mediamente dello 0,8% in meno rispetto alla media Ue, nel 2019 cresceremo dell’1,1% in meno rispetto alla media dell'Eurozona (+1,3% nel 2019).

Il secondo Paese peggiore per crescita prevista quest'anno è la Germania, con la cui economia quella italiana ha forti legami, il cui Pil però è stimato in aumento dell'1,1%, cioè 0,9 punti percentuali in più del Bel Paese. Va sempre ricordato che si tratta di previsioni, destinate ad essere aggiornate e riviste in futuro, ma il divario con gli altri Paesi è molto consistente: ci supera di ben due punti percentuali la Grecia, a +2,2%, che comunque parte da livelli più bassi; il Portogallo ci supera di 1,5 punti percentuali (+1,7%); la Spagna di 1,9 pp (+2,1%); la Francia di 1,1 pp (+1,3%). Anche il Regno Unito, alle prese con la Brexit, è atteso crescere dell'1,3% quest'anno.

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