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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia Italia

Mediaworld, sciopero "a sorpresa": a rischio aperture a Pasqua e Pasquetta

Nel 2014 il gruppo Mediamarket proprietario del marchio Mediaworld aveva dato avvio ad una costosa operazione di rilancio ma tutto non è andato secondo i piani. I sindacati hanno indetto un pacchetto di 8 ore e altri negozi potrebbero restare chiusi a Pasqua e Pasquetta

Cresce la tensione sindacale nei negozi di Mediaworld, dove, a ridosso della Pasqua, potranno essere proclamati scioperi improvvisi con tempistiche e modalità diverse da territorio a territorio.

Il pacchetto di otto ore di sciopero è stato indetto dai sindacati nazionali per protestare contro la decisione unilaterale dell'azienda di trasferire i lavoratori dei punti vendita in chiusura e delle aree interessate da contratto di solidarietà.

Ma cosa c'è all'origine dell'agitazione indetta dalle sigle sindacali del commercio? Difatti l'annuncio degli scioperi che potrebbe coinvolgere i punti vendita proprio durante le festività pasquali è arrivato dopo un periodo di forte tensione sindacale con il gruppo tedesco.

"Mediamarket - spiegano i sindacati Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs dell'Emilia-Romagna - sostiene da tre anni di voler unificare la rete vendita e l'online attraverso l'omnicanalità. Ma abbiamo assistito solo alla confusione organizzativa e al peggioramento delle condizioni di lavoro e, conseguentemente, al peggioramento del servizio".

Nel 2014 il gruppo Mediamarket proprietario del marchio Mediaworld aveva dato avvio ad una costosa operazione di rilancio iniziata con il rebranding dei punti vendita e l'addio al marchio Saturn, la promessa di aprire almeno 3 nuovi punti vendita l'anno da aggiungere ai 117 esistenti con il contingente impegno per 27 milioni di euro per l'ammodernamento degli store più vecchi e per il potenziamento dell’infrastruttura digitale. 

Ma tutto non è andato secondo i piani, anzi, come spiegano i sindacati è il momento di presentare il conto. Tra le misure messe in atto dall'azienda la riduzione delle maggiorazioni domenicali e l'eliminazione dei bonus.

"La crisi delle vendite e le difficoltà del mercato non possono giustificare che l'impresa leda la dignità e il rispetto per i propri dipendenti - protestano le sigle sindacali del commercio - Lo spostamento improvviso della sede, l'annuncio della fine del contratto di solidarietà, la chiusura improvvisa di Grosseto e di Milano centrale, le minacce di trasferimento, la mancanza di informazioni sul bilancio e su quali siano gli altri negozi che non hanno la sostenibilità economica, la riduzione delle maggiorazioni domenicali insieme all'eliminazione del bonus, sono i veri motivi per cui Filcams, Fisascat e Uiltucs proclamano lo sciopero ed invitano le lavoratrici ed i lavoratori a continuare a sostenere la mobilitazione", spiegano i sindacati, annunciando nuove mobilitazioni dopo gli scioperi dei prossimi giorni.

Negozi aperti per Pasqua ma a rischio sciopero

Gli stessi sindacati della categoria del commercio oltre a confermare il pacchetto di scioperi per Mediaworld proclamano l'astensione dal lavoro per tutto il settore del commercio nei giorni di Pasqua e Pasquetta.

"Sulla base delle norme contrattuali vigenti, e alla luce delle recenti sentenze della Cassazione potranno rifiutarsi di effettuare prestazioni lavorative in tutte le festività, senza incorrere in nessuna sanzione", ricordano Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e UilTucs-Uil regionali.

Il gruppo Mediaworld: negozi italiani, anima tedesca

Mediaworld è il marchio dell'azienda italiana Mediamarket S.p.A. che fa parte della catena di magazzi tedeschi Saturn (MediaMarktSaturn), che a sua volta appartiene al gruppo della grande distribuzione tedesco METRO AG.

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