Lavoro, la fotografia dell'Istat: disoccupati in calo, ma aumentano gli inattivi
Tasso di disoccupazione giovanile ai minimi dal 2012, ma cresce anche la percentuale di chi si è rassegnato a cercare lavoro. E su base annua il numero degli occupati sale solo tra gli ultracinquantenni
"Cala la disoccupazione, anche tra i giovani. L'impegno per le riforme ottiene risultati. E continua". Paolo Gentiloni esulta su Twitter, ma a ben vedere l'ultima fotografia dell'Istat sul mondo del lavoro non è poi così incoraggiante: è vero, infatti, che a febbraio il tasso di disoccupazione è sceso all’11,5% (- 0,3 punti) e che la percentuale dei giovani senza lavoro non è così bassa dal 2012 (35,2%, in calo di 1,7 punti), ma il rovescio della medaglia è abbastanza evidente se si guarda anche al dato delle persone in cerca di occupazione. Che a febbraio registra un forte calo su base mensile (-2,7%, pari a -83 mila). Il calo interessa uomini e donne ed è più accentuato tra i 15-24enni e gli over 50. L’esercito dei disoccupati si attesta a quota 2 milioni 984mila.
Crescono dello 0,4% anche gli inattivi (ovvero coloro che non lavorano e non sono in cerca di una occupazione): l'aumento si concentra tra gli uomini, mentre calano leggermente le donne e coinvolge tutte le classi di età ad eccezione degli ultracinquantenni. Il tasso di inattività è pari al 34,8%, in aumento di 0,1 punti percentuali su gennaio.
L’Istat rimarca come il trend su base annua sia comunque positivo, con un numero di occupati che è aumentato dell’1,3%. Ma anche in questo caso i dati vanno letti con più attenzione: la crescita degli occupati riguarda infatti solo gli ultracinquantenni (ben 402mila occupati in più, pari al 5,3%), mentre le altre fasce di età soffrono ancora la crisi. Nella fascia d’età 35-49 anni, ad esempio, si registra un forte calo degli occupati rispetto a febbraio del 2016 (- 1,1%) e così pure tra chi ha tra i 25 e i 34 anni: in questo caso gli occupati calano dello 0,4% e la disoccupazione aumenta del 6,8%.
