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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Scattano i dazi Usa, dal Parmigiano ai liquori: i prodotti nel mirino

Sono entrate in vigore le tariffe imposte dagli Stati Uniti su prodotti europei: colpiti anche i vini francesi, le olive spagnole e il whiskey scozzese 

Dalle sei del mattino italiane di oggi, venerdì 18 ottobre, sono entrati in vigore i dazi che gli Stati Uniti hanno imposto sulle importazioni di alcuni prodotti dell'Unione europea. Una mannaia da 7,5 miliardi di dollari, pari a circa 6,8 miliardi di euro, che non risparmia moltissimi prodotti del Made in Italy, primo fra tutti il Parmigiano Reggiano. Il provvedimento è stato autorizzato dall'Organizzazione Mondiale del Commercio (Wto) come compensazione per le sovvenzioni europee ad Airbus.

Sulla base della black list del Dipartimento del Commercio statunitense (Ustr), sono colpiti da dazi Usa del 25% una serie di prodotti come i vini francesi, le olive spagnole, il whisky scozzese, ma anche le esportazioni agroalimentari made in Italy, in particolare formaggi tra cui il Parmigiano Reggiano e il pecorino, per un valore di circa mezzo miliardo di euro.

Dazi Usa, la lista dei prodotti

La black list dei prodotti a cui verranno applicati i dazi è nota già dai primi giorni di ottobre, quando il Dipartimento del Commercio statunitense ha pubblicato un documento in cui venivano elencati i prodotti coinvolti e gli aumenti applicati, che variano tra il 10%, relativo, ad esempio, ai grandi aerei commerciali, e il 25%. Qui in basso è possibile consultare la lista completa indicata dal Dipartimento del Commercio statunitense e pubblicata nel Registro Federale.

Dazi Usa, quanto ci rimette l'Italia

Le ultime stime parlando di un “danno” alle esportazioni italiane di circa 500 milioni di euro. Motivo per cui il ministro dell'Agricoltura Teresa Bellanova aveva  chiesto al premier Conte e al ministro Di Maio di rafforzare il dialogo del Governo con l'Amministrazione Usa per mettere in campo azioni preventive finalizzate alla promozione dei nostri prodotti negli Stati Uniti.

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Poi da Lussemburgo ha sollecitato una fortissima risposta da parte dell'Europa alle politiche commerciali americane, accelerando, prima che sia troppo tardi, il lavoro delle diplomazie. Soluzione negoziale condivisa dallo stesso Phil Hogan, commissario Europeo all'Agricoltura, anche perché nessuna delle parti avrebbe interesse ad avviare una guerra commerciale.

"Consideriamo che per ogni chilo di Parmigiano Reggiano importato ci saranno oltre 4 dollari in più che andranno nelle casse del governo americano ma il prezzo per il consumatore aumenterà nell'ordine dei 5/6 dollari al chilo", dice 3 Deserti, direttore Consorzio Parmigiano Reggiano. "Per questo - sottolinea - non è facile tradurlo poi in un danno per il calo della domanda ma sicuramente già nel breve periodo lo possiamo stimare nell'ordine dei 40 - 50 milioni di euro potenziali".

Dazi, la mannaia Usa sul Made in Italy: 25% su formaggi e prosciutto, la lista dei prodotti

"E chiaro - spiega invece Lorenzo Bazzana, responsabile economico Coldiretti - che c'è un tentativo strisciante da parte degli Stati uniti di far passare il concetto che per esempio il 'Parmesan' sia un formaggio generico, un generico formaggio da grattugia". "Quello che è il sogno degli Stati Uniti - conclude - è riuscire a scardinare il sistema delle denominazioni d'origine, in modo da poter dire che il 'Parmesan' è un formaggio stagionato da grattugia e basta".

Dazi Usa, Coldiretti: "Così cala il Made in Italy sulle tavole Usa"

Un calo del 20% delle vendite dei prodotti agroalimentari Made in Italy colpiti dai superdazi di Trump. E' questo l'effetto stimato dalla Coldiretti dell'entrata in vigore delle nuove tariffe sui prodotti europei fino a 7,5 miliardi a partire da oggi, nell'ambito della disputa nel settore aeronautico che coinvolge l'americana Boeing e l'europea Airbus, dopo il via libera del Wto. Dal Parmigiano Reggiano al Grana Padano fino al Gorgonzola ma anche salumi, agrumi, succhi e liquori, nella black list decisa dalla Rappresentanza Usa per il commercio (Ustr) ci sono beni alimentari per un valore delle esportazioni di circa mezzo miliardo di euro colpiti da dazi aggiuntivi che - sottolinea la Coldiretti - provocano il rincaro dei prezzi al consumo ed una preoccupante riduzione degli acquisti da parte dei cittadini e ristoratori statunitensi. Il dazio per il Parmigiano Reggiano e per il Grana Padano ad esempio passa - spiega la Coldiretti - dagli attuali 2,15 dollari al chilo a circa 6 dollari al chilo. Il risultato è che il consumatore americano lo dovrà acquistare sullo scaffale ad un prezzo che sale dagli attuali circa 40 dollari al chilo ad oltre i 45 dollari, con una conseguente frenata dei consumi.

A beneficiare della situazione è la lobby dell'industria casearia Usa (Ccfn) che ha esplicitamente chiesto con una lettera di imporre tasse alle importazioni di formaggi europei al fine di favorire l'industria del falso Made in Italy, con i tarocchi dei prodotti italiani e Ue che neglii ultimi 30 anni raggiungendo complessivamente i 2,5 miliardi di chili e sono realizzati per quasi i 2/3 in Wisconsin e California. Se l'Italia paga un conto salato per formaggi, salumi e liquori, la Francia stima in circa 1 miliardo il danno economico totale causato dai dazi Usa che nell'alimentare interessano i vini escluso lo champagne ed i formaggi tranne il Roquefort. La Spagna è colpita su olio di oliva, vino e formaggi mentre la Gran Bretagna viene penalizzata soprattutto in termini di superalcolici, a partire dallo Scotch Whiskey. ''Ora si apre il negoziato in attesa della sentenza del Wto sui sussidi americani a Boeing con l'impegno del presidente degli Stati Uniti Donald Trump a valutare le rimostranze dell'Italia assunto nell'incontro con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Mentre è importante tenere aperto il canale delle trattative è necessario attivare al piu' presto aiuti compensativi rafforzando i programmi di promozione dei prodotti agricoli nei paesi terzi e concedendo aiuti agli agricoltori che rischiano di subire gli effetti di una tempesta perfetta tra dazi Usa e Brexit, dopo aver subito fino ad ora una perdita di un miliardo di euro negli ultimi cinque anni a causa dell'embargo totale della Russia''. conclude il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.

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