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Martedì, 16 Aprile 2024
Economia Italia

Def, l'azzardo alla prova dell'Europa (e spunta una clausola taglia spesa)

Il ministro Tria difendere in Europa il piano di spese del Governo ma dalla Commissione Ue arriva una prima bocciatura: "A prima vista lʼItalia non rispetta le regole". Nel frattempo fanno discutere i nuovi dati sull'occupazione in Italia

Si svolgerà martedì alle 19 a Palazzo Chigi la prima riunione della cabina di regia istituita dal governo per monitorare e realizzare il piano di investimenti pubblici che il governo ha messo in cantiere dopo la presentazione della nota di aggiornamento al Def. Secondo l'annuncio del premier Conte si tratta di 38 miliardi spalmati in 15 anni ai quali si aggiungono altri 15 nel prossimo triennio.

L'istituzione di una cabina di regia è stata annunciata dallo stesso Conte venerdì scorso e secondo quanto si apprende, il presidente del Consiglio ne ha invitato a far parte i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, il ministro degli Affari europei, Paolo Savona, il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, la ministra del Sud, Barbara Lezzi, i sottosegretari Giancarlo Giorgetti, Laura Castelli e Massimo Garavaglia.

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Proprio in vista della cabina di regia che dovrà stendere anche il testo del Documento di economia e finanza il ministro Tria ha deciso di anticipare il suo rientro a Roma e non parteciperà alla riunione dell'Ecofin

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Nel frattempo spetta al ministro dell'economia Giovanni Tria difendere in Europa il piano di spese del Governo che potrebbe mettere in crisi i conti pubblici con un aumento abnorme del debito pubblico. "Nel 2019 il rapporto tra debito pubblico e Pil scenderà" ha assicurato il ministro a margine dell'Eurogruppo convocato in Lussemburgo ma per il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis "i piani di bilancio italiani non sembrano compatibili con le regole del Patto".

Il commissario Ue Moscovici: "Dite la verità agli italiani"

Secondo il commissario agli Affari economici e finanziari, Pierre Moscovici, l'eccesso di spesa pubblica aumenta il debito del paese, che saranno i cittadini alla fine a pagare: "La spesa pubblica - ha ricordato Moscovici - è finanziata dai contribuenti, e quando ci si indebita ci si impoverisce, perché il debito deve essere rimborsato"

"L'Italia è il solo paese dell'Eurozona che avrà nel 2019 una politica espansionistica e di rilancio, quando è uno dei paesi più indebitati. La domanda da porsi è allora: è questa la politica economica giusta, è credibile ed efficace per l'Italia?" 

"La Commissione è qui, nel suo ruolo, per difendere le regole che non sono assurde, astratte o austeritarie, la protettrici dei cittadini europei e dei cittadini italiani"

Ma le critiche verso al nuova manovra non vengono solo da parte dei nostri partner europei e dai partiti d'opposizione. A sottolineare le "stranezze" degli annunci del governo è l'economista Carlo Cottarelli, ex premier in pectore, che interpellato da Askanews, bolla come "di difficile attuazione" la nuova clausola di salvaguardia sulla spesa annunciata dal ministro dell'Economia.

"Mi sembra strano che la metteranno e se lo faranno - ha affermato l'economista già commissario alla spending review - difficilmente sarà applicata".

Secondo quanto annunciato da Tria se non si raggiungeranno i livelli previsti di crescita allora scatteranno le nuove clausole di salvaguardia che incideranno sul taglio delle spese invece che sull'aumento delle tasse come previsto finora dalle clausole sull'Iva. Secondo Cottarelli nella misura ci sarebbe un controsenso.

"Da un lato il governo prevede un'accelerazione della crescita dell'1,6%, 1,7% e poi forse del 2% con un deficit al 2,4%" e dall'altro lato "se la crescita sarà più bassa loro garantiscono il raggiungimento dell'obiettivo del 2,4% di deficit attraverso tagli automatici della spesa. Se è così è davvero una cosa un pò strana, perché questo governo sostiene che bisogna usare la spesa pubblica per sostenere l'economia, mentre invece si introdurrebbe un taglio automatico della spesa se l'economia cresce poco, esattamente il contrario di quello che dicono che bisognerebbe fare".

In pratica l'azzardo del governo è tutto legato all'aumento del Pil. Una crescita economica che, come afferma il ministro degli Affari Europei Paolo Savona in un intervento su Il Fatto Quotidiano in edicola, il governo prevede possa toccare una crescita del 3% nel 2019.

Istat: disoccupazione scende al 9,7%, mai così basso da gennaio 2012

Nel frattempo fanno discutere i nuovi dati sull'occupazione in Italia. Secondo l'istituto di statistica il tasso di disoccupazione è sceso fino a livelli mai così bassi da gennaio 2012 al 9,7% in calo di 1,6 punti rispetto a un anno fa mentre il tasso d'occupazione ha raggiunto il 59,0% - nuovo record dall'inizio delle serie storiche nel 1977 - con un balzo dell’1,4%, pari a 312 mila nuovi contratti di lavoro in un anno. 

Aumenta invece lievemente il tasso di disoccupazione giovanile che si attesta al 31,0% (+0,2 punti). L’aumento congiunturale dell’occupazione, spiega l'Istat, riguarda donne e uomini e si distribuisce tra le persone maggiori di 25 anni. Nell’ultimo mese si stima una crescita dei dipendenti: i permanenti recuperano parzialmente il calo dei due mesi precedenti (+50 mila), quelli a termine continuano a crescere (+45 mila), mentre calano gli indipendenti (-26 mila).

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