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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Di Maio lancia la grande battaglia al precariato (e pensa già ai centri per l'impiego)

Pronta la stretta sui contratti: il governo deciso ad andare avanti anche senza l'accordo con le aziende dell gig economy. E sul reddito di cittadinanza confida nei fondi europei

I fattorini come simbolo di una generazione. Dopo il botta e risposa con l'ad di Foodora (che a proposito della stretta sui contratti annunciata dal ministro del Lavoro aveva detto: "Se le anticipazioni fossero vere, le piattaforme digitali sarebbero costrette ad abbandonare l’Italia") Luigi Di Maio non indietreggia nei suoi propositi: ''La mia grande battaglia contro il precariato parte da questo tavolo", ha spiegato Di Maio alludendo al confronto aperto al ministero di via Nazionale tra rider e piattaforme di food delivery. 

L'obiettivo è chiaro: "Dare più diritti a chi lavora e dignità soprattutto ai più giovani''. In che modo? Come abbiamo spiegato ieri, la strategia del Governo sul tema lavoro fa perno su due modifiche chiave al tanto criticato Jobs Act: lotta alla precarietà e ai meccanismi con cui i contratti a termine possono essere rinnovati a settimana o a mese. Di Maio sta pensando alla riduzione del numero dei rinnovi del contratto a tempo determinato anche ipotizzando il reinserimento delle causali. Ma non finisce certo qui, è in fase di studio anche un intervento che ponga un limite ai cosiddetti 'licenziamenti selvaggi". 

E se dalle aziende non dovessero arrivare aperture? A quel punto, spiega Di Maio, "andremo avanti con le norme di legge". 

I centri per l'impiego

Altro fronte aperto è quello relativo alla riforma dei centri per l'impiego, misura propedeutica all'introduzione del reddito di cittadinanza. Di Maio guarda all'esperienza tedesca. ''Giovedì al vertice in Lussemburgo chiederò di incontrare il ministro del lavoro tedesco perché ho l'intenzione di portare avanti, se ci sarà la possibilità, un progetto con loro che hanno i centri per l'impiego più efficienti d'Europa'', ha annunciato.

"I centri devono essere una opportunità non una umiliazione per chi cerca lavoro'', ha proseguito dicendosi' "molto contento che ci sia stato al vertice con la cancelliera Merkel la disponibilità a discutere di fondi europei che devono andare verso il reddito di cittadinanza e i centri per l'impiego''

Le partite Iva

Il ministro del lavoro ha parlato anche di partite Iva, spiegando che il governo interverrà "il prima possibile". Però - ha premesso il ministro del lavoro - ho intenzione di ascoltare prima di tutto il mondo dei professionisti perché su questo abbiamo molto da fare. Siamo in un paese in cui i diritti sociali sono stati fortemente ridotti o smantellati. Poi ci sono categorie che i diritti minimi non li hanno mai avuti e tra questi ci sono sicuramente anche i professionisti". 

Il caso Ilva

Nessun orientamento per ora sulla vertenza Ilva. ''La situazione sarà più chiara solo dopo aver incontrato il potenziale acquirente'', dice al termine del primo giro di incontri che seppure ''cordiali'' non possono al momento consentire di chiudere il cerchio sulla delicata vertenza. "Registro che abbiamo ereditato una procedura in corso e la gestiremo con la massima responsabilità", conclude dando appuntamento dopo l'incontro con Arcelor Mittal che dal 1 luglio entrerà definitivamente nell'Ilva.

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