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Giovedì, 25 Aprile 2024
Disabili

Tagli ai fondi per i disabili gravi: "Vergognoso, faremo un presidio a oltranza"

Le associazioni dei malati pronte alla mobilitazione dopo l'accordo capestro siglato dal governo d'intesa con le Regioni. In ballo ci sono 50 milioni di euro promessi ai disabili e poi negati. Con il Ministero del lavoro che se ne lava le mani: "Nessuno ci ha coinvolto"

La pazienza è finita. La notizia di nuovi tagli al Fondo Nazionale per le non autosufficienze deciso nell’ultima conferenza Stato Regioni fa infuriare i disabili che minacciano di scendere di nuovo in piazza. "Un presidio permanente", dicono dal comitato16 novembre, associazione che si occupa di tutelare disabili gravissimi e malati di Sla, "a partire dal 4 aprile davanti al ministero dell’economia". A meno che il governo non farà marcia indietro.

Sul tavolo ci sono i 50 milioni di euro che erano stati promessi ai malati dal ministro Poletti in aggiunta ai 450 già stanziati come fondo per le non autosufficienze. E che ora sono spariti di nuovo. Senza quei soldi, "vergognosamente tagliati attraverso l'intesa Stato-Regioni del 23 febbraio scorso", sarà impossibile "pagare prestazioni e servizi che rientrerebbero nei livelli minimi di assistenza", scrive il comitato.

E dire che per strappare quei fondi extra lo scorso 30 novembre i disabili - tra cui molti malati tracheotomizzati - avevano sfidato il gelo accampandosi sotto il ministero dell’economia. Di milioni ne chiedevano almeno 600, alla fine dopo un lungo tira e molla ne erano arrivati 500. Un accordo al ribasso ma in ogni caso una boccata d’ossigeno per le centinaia di migliaia di persone non autosufficienti. Fino alla doccia fredda di qualche giorno fa. "La cosa scandalosa è che nessuno ci ha chiamato per avvertirci, lo abbiamo appreso dai media", si sfoga Mariangela Lamanna, vicepresidente del comitato 16 novembre, raggiunta al telefono da Today.it..

Manifestazione contro il taglio dei fondi per disabili nelle scuole | Infophoto

"Ai politici macchietta siamo abituati", racconta, ma questa volta forse la rottura è insanabile. "Dopo tavoli e confronti estenuanti hanno sbattuto la porta senza dirci nulla". Eppure l’incremento di 50 milioni del fondo, inserito nel dl Sud, era stato approvato dal Parlamento solo il giorno prima dell’accordo capestro siglato il 23 febbraio in Conferenza Stato-regioni. Un’intesa che peraltro ha sancito anche la riduzione di un terzo del fondo per le politiche sociali che è passato da 311 milioni a 211 milioni. Soldi che avrebbero dovuto finanziare le misure di sostegno al reddito per la fasce deboli e che invece sono spariti come neve al sole.

Roma, presidio dei disabili davanti al Mef

Sul caso lo scorso primo marzo la deputata del Pd Ileana Piazzoni ha presentato un’interrogazione in commissione lavoro. Risposta del governo (testuale): "Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali non è stato in alcun modo coinvolto nell'istruttoria dell'intesa, oggetto di confronto con il solo Ministero dell'economia e delle finanze" e anzi "dimostra la propria contrarietà alla prospettiva di una riduzione di tali fondi nella consapevolezza che trattasi di risorse destinate alle fasce più deboli della popolazione". Insomma, riecco lo scaricabarile. Ma anche alle prese in giro c'è un limite: "Governo e Regioni hanno giocato con la disabilità gravissima", protesta l'associazione. "Chiediamo con forza al Governo di ripristinare immediatamente il Fondo a 500 milioni per restituire ai disabili gravissimi quella dignità che resta un diritto fondamentale e, a se stesso, un minimo di credibilità. Senza risposte soddisfacenti annunciamo fin da ora forme di protesta a tutti i livelli”. 

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