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Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia

Disoccupazione 'ferma' al 10,2%: in Europa solo Grecia e Spagna sono messe peggio di noi

I dati di aprile pubblicati dall'Istat mostrano un tasso stabile rispetto al mese scorso, ma con un aumento per quanto riguarda la disoccupazione giovanile. Impietoso il confronto con gli altri Paesi dell'area euro: siamo terzultimi, con un tasso oltre la media

La disoccupazione in Italia resta stabile nel mese di aprile, ma non c'è molto da festeggiare: in Europa soltanto Spagna e Grecia riescono a fare peggio di noi. Secondo le stime pubblicate dall'Istat, nel quarto mese del 2019 il tasso di disoccupazione si è mantenuto intorno al 10,2%, con un lieve calo dello 0,7% rispetto ad aprile 2018. Pessime notizie invece per quanto riguarda la disoccupazione giovanile (individui tra i 15 e i 24 anni): il dato si attesta al 31,4%, mostra una crescita rispetto a marzo di 0,8 punti percentuali e un calo dell'1,6% in confronto ad aprile 2018. Ma se nei numeri dell'Istituto di Statistica italiano si possono scorgere dei flebili miglioramenti, la vera doccia gelata arriva nel parallelo con gli altri Paesi dell'Unione europea, fornito dai dati Eurostat: l'Italia ha un tasso di disoccupazione superiore alla media Ue di quasi tre punti percentuali e si trova al terzultimo posto della classifica.

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Disoccupazione stabile: scendono i giovani, ma salgono gli over 50

Dopo il consistente aumento di occupazione registrato a marzo, ad aprile 2019 la stima degli occupati risulta sostanzialmente stabile rispetto al mese precedente; anche il tasso di occupazione rimane invariato al 58,8%, secondo le stime Istat. Su base annua, invece, l'occupazione mostra una lieve crescita (+0,2%, pari a +56mila unità). Ma stabilità non vuol dire immobilità: infatti il dato non è altro che la sintesi di un calo tra i 15-34enni (-52mila) e un aumento nelle altre classi di età, concentrato prevalentemente tra gli ultracinquantenni (+46mila). L'Istat registra nelle sue stime di aprile una lieve crescita dei dipendenti sia permanenti sia a termine (+11mila per entrambe le componenti), compensata da una diminuzione degli indipendenti (-24mila). 

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Su base annua, invece, l'istituto di statistica registra segnali positivi per le donne, i 15-24enni (+39mila) e gli ultracinquantenni (+232mila), compensati da un calo per gli uomini e le fasce di età centrali. Al netto della componente demografica la variazione è positiva per tutte le classi di età. In un anno crescono sia i dipendenti a termine (+50 mila) sia i permanenti (+42mila), mentre risultano in calo gli indipendenti (-36mila).

Le persone in cerca di occupazione sono in lieve aumento (+0,2%, pari a +5 mila). La crescita è determinata dalle donne ed è concentrata tra i 15-24enni. Il tasso di disoccupazione è stabile al 10,2%. La stima complessiva degli inattivi tra i 15 e i 64 anni ad aprile è sostanzialmente stabile, si registra un aumento tra i 15-34enni (+38 mila) e di una diminuzione tra gli over 35 (-32 mila). Il tasso di inattività è invariato al 34,3% per il terzo mese consecutivo.

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Nel trimestre febbraio-aprile 2019 l’occupazione registra una crescita rispetto ai tre mesi precedenti, sia nel complesso (+0,3%, pari a +72 mila) sia per genere. Nello stesso periodo diminuiscono i dipendenti a termine (-0,5%, -15 mila), mentre aumentano sia i dipendenti permanenti (+0,4%, +58 mila) sia gli indipendenti (+0,5%, +28 mila); si registrano segnali positivi per tutte le classi di età ad eccezione dei 35-49enni. All’aumento degli occupati si associa, nel trimestre, un calo delle persone in cerca di occupazione (-1,7%, pari a -46 mila) e degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,3%, -46 mila). Su base annua l’occupazione mostra una lieve crescita (+0,2%, pari a +56 mila unità). 

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Segnali positivi si registrano per le donne, i 15-24enni (+39 mila) e gli ultracinquantenni (+232 mila), compensati da un calo per gli uomini e le fasce di età centrali. Al netto della componente demografica la variazione è positiva per tutte le classi di età. In un anno crescono sia i dipendenti a termine (+50 mila) sia i permanenti (+42 mila), mentre risultano in calo gli indipendenti (-36 mila). Nei dodici mesi, la crescita degli occupati si accompagna a un calo dei disoccupati (-7,1%, pari a -203 mila unità) e a un lieve aumento degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+0,1%, +17 mila).

Disoccupazione, in Europa peggio di noi solo Grecia e Spagna

E in Europa? Secondo gli ultimi dati pubblicati dall'Eurostat nell'area euro il tasso di disoccupazione è calato al 7,6% in aprile, rispetto al 7,7% di marzo e all'8,4% dell'aprile 2018. Il numero, che segna il minimo dall'agosto 2008, è migliore del consensus, la media delle previsioni degli analisti. Ma se la media europea fa ben sperare, non si può dire lo stesso della situazione italiana. Con il tasso al 10,2% lo Stivale è tra i peggiori d'Europa, davanti soltanto alla Grecia, con un tasso al 18,5%, e alla Spagna, penultima con il 13,8%. Un dato, quello italiano, lontano dalla media Ue e lontanissimo invece dai numeri registrati per i Paesi in vetta a questa particolare classifica.

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Al primo posto con il tasso di disoccupazione minore troviamo la Repubblica Ceca con il 2,1%, seguita dalla Germania con il 3,25% e dall'Olanda con il 3,3%.

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