rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
diritti donne

"Non è un Paese per lavoratrici": l'Italia peggio del Bangladesh

L'Italia è al 69° posto nella classifica internazionale sulla parità di genere. Ma il disastro è sul lavoro: 114° per la partecipazione femminile nel settore economico e 129° per disparità di salario

Ha guadagnato qualche posizione rispetto agli anni passati in alcuni aspetti. Ma l'Italia conferma la sua fama: non è un Paese per lavoratrici. A confermarlo è la classifica del World economic forum (Wef) che ogni anno ne stila una mondiale sul "gender gap".

CHE COSA E' IL GENDER GAP - Per "gender gap" si intende il divario di genere (solitamente tra uomini e donne) all'interno di un Paese, che può riguardare vari settori. Il nostro Paese non fa una bella figura in nessuno di questi e si piazza dopo la maggior parte dei Paesi del "primo mondo": 69esima su 142 paesi nella classifica generale, si trova dietro al Bangladesh e alla Repubblica Kirghiza.

DONNE E LAVORO: TROPPA DISPARITA' - Se rispetto al 2013 ha guardagnato due posizioni nella classifica generale (eravamo settantunesimi) è scesa al 114° per quanto riguarda la partecipazione delle donne al settore economico. L'anno scorso si trovava al 97°. Ma il dato più preoccupante riguarda la parità degli stipendi: siamo al 129° posto. Infine per le aspettative di vita delle donne la nostra posizione è la 87°.

"PER L'UGUAGLIANZA CI VOGLIONO 81 ANNI" - La vetta della classifica, declinata anche nei vari settori, è dominata dai paesi del nord d'Europa: Islanda, Finlandia, Norvegia, Svezia e Danimarca sono le prime cinque posizioni. In generale nel rapporto si legge come dal 2006 la disparità tra i uomini e donne, nei diversi campi presi in analisi, è peggiorata del 4% e "ci vorranno almeno 81 anni" per porter avere l'uguaglianza completa, secondo alcune proiezioni statistiche.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Non è un Paese per lavoratrici": l'Italia peggio del Bangladesh

Today è in caricamento