rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia Torino

Embraco tra cassa integrazione e part time: braccio di ferro con Calenda

Fumata nera nell'incontro tra il ministro dello Sviluppo economico e l'azienda, che vuole licenziare tutti i dipendenti dello stabilimento di Riva di Chieri. “Totale irresponsabilità verso i lavoratori”

Embraco rifiuta la cassa integrazione, i sindacati dicono 'no' al part time. Un muro contro muro che ha fatto indispettire il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, impegnato nella trattativa Embraco, dove quasi 500 dipendenti rischiano di perdere il posto di lavoro. L'azienda, controllata da Whirlpool, ha rifiutato l'ipotesi di mettere in Cigs i circa 500 lavoratori dello stabilimento di Riva di Chieri, in provincia di Torino. 

Calenda: “Da Embraco totale irresponsabilità”

Calenda ha spiegato di aver "sentito i legali dell'azienda", insieme al presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, “offrendogli tutto il sostegno possibile per avviare un percorso di cassa integrazione e poi di reindustrializzazione”. “L'azienda - ha detto Calenda - ha comunque risposto negativamente”. Il ministro ha rilevato una "totale mancanza di attenzione al valore delle persone "da parte della multinazionale sottolineando di trovarsi "di fronte ad uno dei peggiori casi di crisi aziendale. La loro proposta che prevede un passaggio al part time non è accettabile”.

“Embraco ha dimostrato una totale irresponsabilità verso i lavoratori e verso il governo e non si comprendono le ragioni di questo atteggiamento. Ora "attiveremo un percorso con Invitalia per cercare una soluzione al più presto”.

Calenda ha confermato che domani sarà a Bruxelles per incontrare la commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager proprio sulla vicenda Embraco e sul regime di agevolazioni fiscali applicato dalla Slovacchia alle imprese straniere.

La protesta dei lavoratori dell'Embraco arriva al Festival di Sanremo

I sindacati: “Part time irrealizzabile”

 “Qualsiasi tipo di trattativa deve partire dal ritiro dei licenziamenti. Parlare di part time mi sembra irrealizzabile anche perché non si può imporre a livello collettivo deve essere una scelta individuale”. Così Ugo Bolognesi, responsabile Embraco per la Fiom Torino, ha commentato le indiscrezioni di stampa sulle intenzioni di Embraco di prevedere un part time per tutti i lavoratori dello stabilimento di Riva di Chieri fino a novembre. Entrando al ministero dello Sviluppo economico per un incontro tra azienda e sindacati alla presenza del ministro Carlo Calenda, Bolognesi ha aggiunto in merito alle indiscrezioni: “a noi non risulta, l’abbiamo appresa da La Stampa. Ci sembra oltre l’indecenza”. Dello stesso avviso anche la Uilm Torino, presente all’incontro.

Torino, il corteo dei lavoratori Embraco (FOTO ANSA)

Lavoratori bloccano la Torino-Asti

La conferma dei licenziamenti da parte dell'azienda al Mise ha fatto scattare la protesta dei lavoratori Embraco. Un corteo questa mattina, in occasione dello sciopero di quattro ore dichiarato in concomitanza con l'incontro romano, si è svolto attorno alla fabbrica bloccando il traffico sulla statale Torino-Asti. Alla fine del primo turno i manifestanti sono tornati ai cancelli. Per il secondo turno, cominciato alle 14, sono state aumentate ad otto le ore di sciopero in considerazione degli sviluppi del tavolo romano.

Embraco, la protesta dei lavoratori (FOTO ANSA)

"Siamo di fronte a un fatto inaccettabile non solo per noi e i lavoratori ma anche per il governo - commenta Federico Bellono segretario torinese Fiom Cgil - e mi aspetto che il governo trovi comunque il modo di far tornare sui propri passi l'Embraco. Per l'esecutivo credo si tratti anche di una questione di credibilità e di autorevolezza politica".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Embraco tra cassa integrazione e part time: braccio di ferro con Calenda

Today è in caricamento