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Giovedì, 28 Marzo 2024
Pensioni

Dopo tre anni ci sono ancora degli "esodati"

Il 6 dicembre 2011 veniva approvata la "Legge Salva Italia" del governo Monti: nasceva così gli "esodati" coloro che ancora oggi sono troppo anziani per avere un reddito e troppo giovani per una pensione

Si chiamava "Legge Salva Italia" e per il governo Monti era uno dei provvedimenti più importanti: una gigantesca manovra, stilata dal governo tecnico fatto da tecnici, con l'obiettivo di mettere a posto economicamente le sorti del Paese. Nel provvedimento c'era anche un articolo che riformava il sistema previdenziale, il numero 24. Il governo Monti lo aveva detto: fisco e pensioni sarebbero stati i pilastri del provvedimento.

Proprio per questo l'allora ministro del lavoro Elsa Fornero aveva preso carico della parte del provvedimento relativa ai pensionati. Ma qualcosa non ha funzionato e così il provvedimento ha determinato un numero elevato di esodati, ossia di lavoratori prossimi all'età di conseguimento della pensione di vecchiaia, espulsi dalle aziende in crisi che non hanno potuto accedere al pensionamento in base ad accordi tra le parti sociali, secondo le leggi previgenti alla riforma. 400mila famiglie si sono ritrovate così senza reddito e senza pensione.

Qualcosa si è mosso, come raccontano dalla “Rete” dei Comitati degli Esodati:
 

170mila colleghi sono stati beneficiati dalle 6 lotterie nelle quali è stato posto in estrazione il nostro diritto alla pensione. Ne restano ancora (a conti INPS mai smentiti) oltre 200mila che rischiano l’indigenza.



LA NUOVA RIFORMA DELLE PENSIONI - Il caso esodati rimane sostanzialmente aperto e una soluzione definitiva ancora si sta cercando. C'è in ballo la nuova riforma delle pensioni, che dovrà venire incontro anche a chi è rimasto sotto la soglia di povertà con il contributo dell'Insp. Sono gli stessi dati dell'ente provvidenziale a sottolinearlo: il 23% dei pensionato è sotto i mille euro al mese, 2 milioni di perone sotto i 500 e solo 100mila pensionati costano allo stato 13 miliardi di euro all'anno. Per ora quello che è stato fatto è l'approvazione da parte della Commissione bilancio una proposta che modifica la legge di stabilità, mettendo un tetto per gli assegni previdenziali di medici, professori universitari e magistrati. 

MANIFESTAZIONE ESODATI A ROMA, 9 APRILE 2014 | FOTO ANDREA RONCHINI



La stessa Inps ha ammesso che non tutti gli esodati, nonostante i provvedimenti presi sinora dal governo, hanno risolto la propria situazione. Basta guardare gli esodati delle Poste: considerati dei privilegiati, nonostante tutto sono fuori le ultime salvaguardie. Pochi mesi prima della riforma Fornero avevano patteggiato con l'azienda: in cambio del ritiro anticipato dal lavoro dopo 30 anni di servizio, il gruppo pubblico gli avrebbe concesso una buonuscita di 8mila euro e assunto un figlio, seppure con un contratto part-time di 15 giorni al mese e uno stipendio di 670 euro netti. Loro si sono ritrovati senza lavoro, senza pensione e i figli non sono stati assunti. 

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