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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

F35, la delusione delle associazioni: "Voltafaccia di Pd e Movimento 5 stelle"

"Taglia le ali alle armi" (campagna promossa da Sbilanciamoci, Rete della Pace e Rete Italiana per il Disarmo) esprime grande delusione per il dibattito avvenuto negli scorsi giorni alla Camera: "La sostanza è questa: si va avanti, il programma F35 non si sospende"

La campagna "Taglia le ali alle armi" (promossa da Sbilanciamoci, Rete della Pace e Rete Italiana per il Disarmo) esprime grande delusione per il dibattito avvenuto negli scorsi giorni alla Camera sulle Mozioni parlamentari sul programma dei cacciabombardieri F-35.

F35, che cosa dice la mozione approvata in parlamento

La mozione della maggioranza (presentata da Partito Democratico e Movimento 5 Stelle) non chiede il taglio o la sospensione del programma, ma impegna il Governo solo “a valutare le future fasi del programma tenendo conto dei mutamenti del contesto geopolitico, delle nuove tecnologie che si stanno affacciando, dei costi che si profilano, degli impegni internazionali assunti dall'Italia, delle esigenze di contenimento della spesa pubblica, della tutela e delle opportunità dell’industria italiana del comparto difesa e dell’occupazione, al fine dell’accrescimento del know-how nazionale, dell’accesso alla tecnologia straniera e delle risorse disponibili”.

I promotori della campagna parlano di un testo "generico e senza coraggio, che non prende alcuna posizione su una questione così importante e dall’impatto rilevante sui fondi pubblici e sulla spesa militare, ma che in questo modo nella pratica avvalora la continuazione del Programma secondo i piani già stabiliti. Rinnoviamo invece la nostra piena contrarietà rispetto alle Mozioni presentate dalle minoranze (in particolare da Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia) che chiedevano una conferma ed addirittura una accelerazione degli acquisti dei caccia con capacità nucleare".

"Siamo delusi in particolare dal Movimento 5 Stelle, che nella scorsa Legislatura aveva chiesto con forza lo stop complessivo del programma JSF, e dal Partito Democratico che sempre nella scorsa Legislatura aveva quantomeno chiesto il dimezzamento della spesa". La campagna “Taglia le ali alle armi” continuerà a chiedere lo la cancellazione definitiva della partecipazione italiana al programma F-35, considerata "un inutile spreco di risorse".

Quanto ci costano gli F35

L'Italia ha già sottoscritto contratti per almeno 28 velivoli spendendo fino ad ora una cifra di almeno 5 miliardi di euro (comprese le fasi iniziali di sviluppo). "Se il profilo di acquisizione dovesse essere confermato - fanno i calcoli i promotori della campagna - saranno ancora almeno 9 i miliardi di euro da spendere, che diventeranno almeno 50 complessivamente lungo tutto il ciclo di vita del programma. Nonostante i recenti annunci soddisfatti di Lockheed Martin (la capo-commessa del progetto) in direzione opposta, i costi per singolo velivolo (in leggera discesa perché il Pentagono sta volontariamente comprando più aerei) continuano a rimanere molto alti se si considerano anche retrofit e completamento di tutte le parti. E lo stesso Pentagono ha dovuto confermare in questi giorni i numerosi problemi tecnici che mantengono bassissima l’affidabilità della flotta. Tanto è vero che è stata posticipata di un anno (ulteriore ritardo rispetto a tutti i programmi iniziali) la firma dei contratti di produzione definitiva full-rate".

Giulio Marcon: "Voltafaccia di Pd e Movimento 5 stelle"

In un vibrante editoriale per Sbilanciamoci - la campagna che da 20 anni riunisce 46 organizzazioni e reti della società civile italiana impegnate sui temi della spesa pubblica e delle alternative di politica economica - l'ex deputato Giulio Marcon non usa giri di parole e parla di "voltafaccia". "Il programma F35 non si sospende e non si taglia. È un voltafaccia inaccettabile da parte di Pd e M5S, oltre ad essere una scelta drammaticamente sbagliata: quei dieci miliardi di euro servirebbero per lavoro, scuola, sanità. Non per i cacciabombardieri [...] La Camera dei Deputati ha approvato una mozione sugli F35 della maggioranza di governo (in prima fila PD e Cinque Stelle, ma anche IV e LeU) che dà il via libera alla continuazione della produzione e acquisto dei cacciabombardieri. Nella mozione parlamentare il verbo "valutare" si spreca, come anche la necessità di valorizzare l’industria aerospaziale e la cooperazione internazionale militare. C’è poi la necessità di fare attenzione “al contenimento della spesa”, invito che non si nega a nessun provvedimento".

"La sostanza è questa: si va avanti, il programma F35 non si sospende e non si taglia. Quello del Movimento 5 Stelle e del PD è un tradimento del movimento per la pace e di chi marcia da Perugia ad Assisi; è una sconfessione di quanto affermato dai due partiti fino a poco tempo fa. È un clamoroso voltafaccia del Movimento 5 Stelle che in modo anche roboante nella scorsa legislatura aveva detto un fortissimo no agli F35. E ora si limita a “valutare” e a verificare il programma dei cacciabombardieri. Ed è  un voltafaccia del PD che nella scorsa legislatura aveva votato la mozione Scanu (un suo deputato) per il dimezzamento della spesa degli F35".

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