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Venerdì, 19 Aprile 2024
LAVORO

Fallito il casinò di Campione, i sindacati al governo: "A rischio 600 posti"

Si tratta della seconda casa da gioco in Europa per dimensioni. La Cgil: "E' un problema di ordine pubblico e tenuta sociale, intervenga il Viminale"

Chiude per fallimento il Casino di Campione d'Italia. Secondo la Cgil la casa da gioco in provincia di Como dà lavoro a 104 dipendenti, ma in ballo ci sarebbero in totale circa 600 posti di lavoro. Famiglie che rischiano di restare per strada; due giorni fa un Tribunale ha infatti dichiarato fallito il casinò.

Per questo, i sindacati di categoria del settore gioco Fisascat Cisl, Slc Cgil e Uilcom, hanno scritto al ministro dell'Interno, Matteo Salvini, sollecitando un suo "tempestivo" intervento "finalizzato ad evitare il tracollo della storica Comunità campionese, struttura che tra dipendenti diretti ed in appalto garantisce occupazione a circa 600 lavoratori" e che attraverso l’indotto, sottolinea ancora la missiva, "garantisce la sopravvivenza dei 2000 abitanti dell’unica enclave italiana che, nelle ultime settimane, ha già dovuto rinunciare ai servizi minimi precedentemente garantiti ai cittadini".

Le cause del fallimento

Secondo i sindacati - riferisce l'AdnKronos - la profonda crisi della casa da gioco del comasco sarebbe stata "aggravata dalla decisione della Banca Centrale Svizzera di eliminare il limite al tasso di cambio Euro/Franco svizzero nel 2015, facendo perdere in un solo giorno circa 20 milioni di franchi dal bilancio del Casinó" determinando "l’impossibilità della prima azienda campionese ad onorare la convenzione con il Comune di Campione d’Italia costringendo il Tribunale di Como a dichiararne il fallimento per insolvenza".

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"Vani i tentativi di evitare il tracollo"

"Tanti e vani sono stati i tentativi di evitare tale tracollo - sottolineano Fisascat Cisl, Slc Cgil e Uilcom - a partire dal taglio di orario e salariale dei dipendenti della Casa da Gioco che rinunciano a un’importante quota di stipendio fin dal 2012, sacrificio confermato il 15 maggio 2018 attraverso referendum, fino alla revisione al ribasso di tutti i servizi in appalto".

"Il nuovo Governo – commenta il segretario della Fisascat Cisl Fabrizio Ferrari - dovrà pensare ad una legislazione di sostegno del gioco legale all’interno delle Case da Gioco italiane anche finalizzata al mantenimento dei livelli occupazionali".

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La Cgil: "Stupisce il silenzio della politica"

"In un comune con meno di duemila abitanti fallisce l’unica azienda del territorio che occupa cinquecento persone. Inoltre, si dice che il Comune dovrebbe passare dagli attuali 104 dipendenti a circa venti. Inutile, quindi, sottolineare quanto sia drammatico il momento". Lo ha scritto in una nota Giacomo Licata, segretario generale Cgil Como, che si è detto stupito dal silenzio della politica di fronte al fallimento del casinò di Campione d’Italia.

"Fra le istituzioni – ha aggiunto Licata – e chi ha responsabilità di Governo nessuno ha sentito l’esigenza di portare solidarietà ai lavoratori e soprattutto preoccuparsi di analizzare con i soggetti coinvolti le possibili soluzioni. A Campione c’è un problema di ordine pubblico e di tenuta sociale di una comunità. Il nostro territorio, che tra l’altro esprime importanti figure sia in Regione sia nel Governo, ha urgente bisogno di attenzione. Chiediamo al Ministero degli Interni, al Prefetto e alle istituzioni politiche ed economiche tempestivi interventi".

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