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Giovedì, 25 Aprile 2024
ECONOMIA

Dalla flat tax al decreto taglia-leggi: le prime mosse del governo

Pensioni e riforma dei centri per l'impiego sul tavolo dell'esecutivo, per la flat tax bisognerà aspettare. Allo studio anche una serie di misure per la semplificazione. E in attesa del reddito di cittadinanza arriva il Rei

Nasce il governo Lega - 5 stelle

Delle pensioni abbiamo già detto: stop all’Ape Sociale, ripristino dell’opzione donna e quota 100 (ma per quest’ultima misura bisognerà attendere la legge di bilancio). Ma cosa dobbiamo aspettarci dal nuovo esecutivo in materia di tasse e fisco?  Se, come sembra, Conte scioglierà la riserva tra i primi passi che potrebbe muovere il governo giallo-verde c’è sicuramente uno dei cavalli di battaglia della Lega: la flat tax con aliquote al 15 e 20% (dunque tecnicamente non più una tassa piatta). Costo stimato: cinquanta miliardi di euro.

Quando entrerà in vigore la flat tax?

Dove reperire le risorse non è ancora chiaro: certo è che la Lega punta molto sugli effetti espansivi che l’approvazione di una riforma del genere potrebbe avere sul Pil. Una parte dei soldi dovrebbe arrivare dal taglio delle così dette tax expenditures, obiettivo da centrare con la legge finanziaria. Non si sa invece quando entrerà a regime la riforma dell’Irpef: di certo la flat tax non potrà essere introdotta con un eventuale decreto estivo. Come minimo si dovrà attendere la prossima legge di bilancio, ma è molto più probabile che la misura entrerà in vigore solo a partire da gennaio 2020.

I provvedimenti "urgenti" sul tavolo del governo

Uno dei pilastri di un possibile decreto estivo potrebbe invece essere un intervento taglia-leggi e un pacchetto di misure sburocratizzazione già abbozzato dallo stesso premier incaricato Conte che della materia è esperto e proprio per questo motivo era stato inserito nella lista dei ministri in pectore del M5S presentata da Di Maio.   

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Riforma dei centri per l'impiego e rafforzamento del Rei

Nel pacchetto di provvedimenti da approvare subito figura anche la riforma dei centri per l'impiego, misura "preparatoria" all’introduzione del reddito di cittadinanza. Nulla si sa però delle tempistiche che serviranno ad introdurre il sussidio per i disoccupati: per il momento l’esecutivo potrebbe accontentarsi (forse già con la prossima manovra finanziaria) di rafforzare il reddito d'inclusione targato Pd che a luglio diventerà universale.

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La pace fiscale

Si chiama 'pace fiscale' il progetto targato Lega-M5S che consiste in una maxi rottamazione delle cartelle esattoriali (cos'è la pace fiscale, la spiegazione). Al momento si starebbe valutando attentamente l'impatto che la pace fiscale giallo-verde potrebbe avere sulla definizione agevolata dei ruoli attualmente in corso. E che ha visto l'adesione di 950mila debitori da cui l'erario attende 2 miliardi di euro per il 2018-2019. In un eventuale decreto estivo, infine, potrebbero finire anche questioni fondamentali come ad esempio quelle legate a sicurezza e immigrazione. 

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