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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

La fuga dall'Italia continua: a 'scappare' sono soprattutto laureati e pensionati

Sono 1,2 milioni gli italiani che negli ultimi 10 anni hanno deciso di lasciare i confini nostrani per andare all'estero. Le principali cause? Maggiori opportunità di lavoro, meno tasse e costo della vita più conveniente

Negli ultimi 10 anni sono 1,2 milioni gli italiani che hanno scelto di lasciare i confini nostrani per emigrare all'estero, scegliendo Paesi in cui la vita costa meno, oppure in cui vi sono maggiori opportunità dal punto di vista lavorativo o didattico. Una scelta che accomuna sempre più nostri connazionali, come emerge un'analisi dell'Unione europea delle cooperative Uecoop su dati Aire in relazione all'ultimo Rapporto Istat su mobilità interna e migrazioni internazionali della popolazione residente. 

Laureati e pensionati

Il numero degli italiani che 'scappano' cresce, ma a sorprendere tra i risultati di quest'analisi sono soprattutto le categorie più coinvolte in questo particolare fenomeno migratorio. In primis ci sono i laureati, i cosiddetti 'cervelli in fuga', che nel 2017 erano stati 28mila, in aumento del 4% rispetto all'anno precedente. A spingere questi giovani a lasciare l'amata Italia sono soprattutto le opportunità di studio migliori offerte all'estero e la maggiore possibilità di trovare un lavoro nel settore in cui si è conseguita la laurea.

Ricerca senza fondi, ma i “cervelli di ritorno” esistono

Ma, al contrario di quanto si potrebbe pensare, non sono soltanto i giovani a cercare fortuna all'estero. Anzi, la particolare situazione economica che sta vivendo il nostro Paese spinge ad emigrare sempre più spesso anche fasce di età e sociali che prima erano escluse da questo fenomeno. Parliamo dei pensionati, che in Italia tra bollette e carrello della spesa sono costretti a vivere una sfida quotidiana di sopravvivenza rispetto ad altri Paesi, dove la pressione fiscale è minore e il costo della vita più conveniente.

In fuga dalla crisi

Un movimento demografico verso l'estero che dalla crisi economica internazionale del 2009 a oggi ha coinvolto oltre un milione di italiani non solo verso Marocco e Thailandia che contano insieme quasi 10mila espatriati, ma anche verso Malta che schiera una comunità di oltre 4.500, il Portogallo con più di 6.500 persone, oppure ci sono i circa 5.200 connazionali che hanno scelto la Tunisia o i 10.700 che hanno puntato sui Caraibi. La qualità della vita fra consumi e servizi diventa uno dei principali parametri di valutazione anche per chi, conclusa la propria stagione professionale, deve decidere come organizzarsi il futuro, ma è chiaro, sottolinea Uecoop, che non tutti possono o vogliono trasferirsi all'estero lasciando casa, figli, nipoti o amici.

E allora insieme a una crescita economica che favorisca la vita delle famiglie, in un Paese come l'Italia dove ci sono 13,5 milioni di persone sopra i 65 anni, destinate con gli anni ad aumentare la gestione della terza età diventa un punto fondamentale del welfare sia sul fronte pubblico che su quello privato con un sempre maggiore coinvolgimento delle oltre 9.700 cooperative sociali che si occupano anche di assistenza sul territorio nazionale.

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