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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Gas, luce e acqua: ecco perché le tariffe tornano a crescere

Secondo uno studio della Cgia nel 2017 si è invertita la tendenza al ribasso dei due anni precedenti. L'acqua è aumentata del 5,3 per cento, la luce del 3,8. Rincari record per poste e trasporti. Sempre più enti locali fanno cassa con le proprie multiutility

Le tariffe tornano a crescere. Secondo la Cgia di Mestre, nel 2017 si è invertita la tendenza al ribasso dei due anni precedenti.  Ad eccezione dei servizi telefonici (-0,8 per cento), tutte le altre 9 voci analizzate dall’Ufficio studi della CGIA sono aumentate: i trasporti ferroviari addirittura del 7,3 per cento, l’acqua del 5,3 per cento; i servizi postali del 4,5 per cento, l’energia elettrica del 3,8 per cento, il gas del 2 per cento, i pedaggi dell’1 per cento, i taxi dello 0,6 per cento, i rifiuti dello 0,5 per cento e i trasporti urbani dello 0,2 per cento. Tutto ciò mentre l’inflazione è sì aumentata, ma solo dell’1,2%.

Secondo la Cgia gli aumenti non hanno nulla a che vedere con "l’escalation verificatasi negli ultimi 10 anni: se il costo della vita tra il 2007 e il 2017 è cresciuto di quasi il 15 per cento, l’acqua ha segnato un + 90 per cento, i biglietti ferroviari un +46,4 per cento, i servizi postali un + 45,4 per cento, rifiuti e pedaggi/parcheggi entrambi del 40 per cento".

A cosa sono dovuti dunque aumenti tanto significativi? Nel suo rapporto la Cgia sottolinea che il blocco delle tasse locali imposto dal Governo in questi ultimi anni ha spinto molti enti locali a far cassa con le proprie multiutility, attraverso il ritocco all’insù delle tariffe amministrate.

Negli ultimi dieci anni solo i costi della telefonia hanno fatto segnare un decremento (-9,9 per cento). Per quanto riguarda l’acqua la Cgia fa una precisazione. Nonostante gli aumenti, va infatti ricordato che il prezzo medio al metro cubo a Roma, pari a 1,63 dollari, è nettamente inferiore a tutte le tariffe medie applicate nelle principali capitali europee. Per il gas, invece, le cose vanno meno bene. Il costo medio che grava una famiglia italiana con un consumo domestico compreso tra 20 e 200 GJ (Giga Joule – unità di misura dell’energia) è il terzo tra i 19 paesi che utilizzano la moneta unica.

"Come annunciato dall’Authority per l’energia elettrica e il gas verso la fine del 2017 – ricorda il Segretario della CGIA Renato Mason - a partire dall’ 1 gennaio di quest’anno le bollette di luce e gas sono aumentate rispettivamente del 5,3 e del 5 per cento, provocando un aumento dei costi per una famiglia tipon di 59 euro all’anno. Altresì, va segnalato che la tanto agognata liberalizzazione del mercato vincolato sia dell’energia elettrica sia del gas è slittata di un anno. Prevista inizialmente per il prossimo 1 luglio, scatterà, invece, sempre lo stesso giorno, ma del 2019".

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