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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Scandalo Volkswagen, ricerca shock: "Emissioni causeranno 60 morti"

Uno studio del Mit e dell'Università di Harvard quantifica i danni per la salute dei cittadini americani causati dalle emissioni prodotte dai motori truccati Volkswagen. Intanto il gruppo di Wolfsburg perde 1,67 miliardi

Ancora brutte notizie dall'America per il gruppo Volkswagen. Secondo uno studio condotto dai ricercatori del Mit e dell'Università di Harvard entro la fine del 2016 le emissioni prodotte dalle auto tedesche con motori truccati contribuiranno direttamente alla morte prematura di 60 persone negli Stati Uniti. Steven Barrett, autore principale dello studio e professore associato di aeronautica e astronautica al Mit, sostiene che questi dati possono aiutare le autorità a quantificare meglio i danni dovuti alla truffa. "Si tratta di un tema importante, a cui noi possiamo dare un contributo informativo imparziale che può essere utile nel quantificare le implicazioni umane della condotta di Volkswagen".

Secondo lo studio, pubblicato sulla rivista Environmental Research Letters, più di 130 morti premature potrebbero essere evitate se la casa automobilistica ritirerà tutte i veicoli coinvolti entro la fine del 2016, facendo risparmiare inoltre più di 840 milioni di dollari di spese mediche e sociali. I ricercatori sostengono che le emissioni prodotte contribuiranno direttamente a 31 casi di bronchite cronica e 34 ricoveri ospedalieri per malattie dell'apparto respiratorio e cardiaco. Gli studiosi hanno calcolato poi che le persone potrebbero andare incontro a circa 120mila giorni di minore attività, comprese assenze dal lavoro, e circa 210mila giornate afflitte da problemi respiratori. In totale, le emissioni genereranno 450 milioni di dollari in spese mediche e sociali. 

Intanto la Volkswagen si ritrova con i conti in rosso per la prima da quindici anni e con uno slittamento di ben sette anni sul piano strategico. Sono le conseguenze dello scandalo sulle alterazioni ai gas di scarico, esploso a settembre e che ha iniziato a lasciare tracce sui conti dalla prima casa automobilista europea - appena detronizzata da Toyota a livello globale - nel terzo trimestre, quello chiuso appunto a settembre.

La società ha riportato perdite per 1,673 miliardi di euro, a fronte di un utile da quasi 3 miliardi nello stesso periodo di un anno prima. Un rosso che riflette prevalentemente gli accantonamenti da 6,7 miliardi effettuati per fronteggiare lo scandalo, una cifra peraltro leggermente più elevata di quanto era stato preventivato. La società non ha fornito stime precise su quanto ritenga finirà per costare tutta la vicenda, né ha diffuso aggiornamenti sul numero di manager e dipendenti coinvolti in quello che è stato ribattezzato dieselgate, un insieme di software e sistemi in grado di riconoscere i test di omologazione e far sembrare momentaneamente le emissioni più basse di quelle che vengono effettivamente rilasciate nel normale uso su strada. L'amministratore delegato Matthias Mueller però si è perfino spinto ad affermare che "il gruppo Volkswagen emergerà dalla situazione attuale più forte di prima".

Volkswagen, tra successi e scandali | Foto InfoPhoto

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