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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia Italia

Il governo non c'è, torna l'incubo spread: sull'Italia i riflettori dell'Europa

Bruxelles, nel capitolo dedicato all'Italia delle sue Previsioni economiche di primavera, mette in evidenza come le tensioni politiche seguenti le elezioni politiche dello scorso 4 marzo, mettano l'Italia nell'orbita delle incertezze del Mercato. E dove si scrive incertezza si legge spread

"L'incertezza politica è diventata più pronunciata e, se continuasse, potrebbe rendere i mercati più volatili e avere conseguenze sui premi di rischio". Il monito per l'Italia arriva nero su bianco dalla Commissione Europea. Dove si scrive incertezza si legge spread, una parola che gli italiani hanno imparato a conoscere negli ultimi anni quando dopo la caduta del governo Berlusconi il tasso di interesse dei titoli di stato italiani erano schizzato a livelli talmente alti da destabilizzare la tenuta dell'economia italiana.

Bruxelles, nel capitolo dedicato all'Italia delle sue Previsioni economiche di primavera, mette in evidenza come le tensioni politiche seguenti le elezioni politiche dello scorso 4 marzo, mettano l'Italia nell'orbita delle incertezza del Mercato.

Come riporta Europa Today il governo comunitario è preoccupato dalla tenuta del sistema paese dell'Italia. La commissione europea prevede che il deficit di bilancio dell'Italia cali all'1,7 per cento del Pil quest'anno, restando su questo valore anche nel 2019. E "in assenza di cambiamenti di politica economica" l'incidenza del debito pubblico dovrebbe moderarsi al 130,7 per cento del Pil nel 2018 e al 129,7 per cento nel 2019.

Buone notizie, migliora il tasso debito-Pil 

Non solo incognite arrivano dall'Italia. Bruxelles evidenzia i segnali positivi che arrivano dall'economia italiana. Il governo comunitario conferma le stime di crescita nella Penisola mentre il tasso di disoccupazione è atteso in calo quest'anno al 10,8 per cento e al 10,6 per cento il prossimo.

L'Italia cerca lavoro: l'indice della speranza volge al positivo 

Il rapporto della Commissione Europea prevede che il deficit di bilancio dell'Italia cali all'1,7 per cento del Pil quest'anno, restando su questo valore anche nel 2019. E "in assenza di cambiamenti di politica economica" l'incidenza del debito pubblico dovrebbe moderarsi al 130,7 per cento del Pil nel 2018 e al 129,7 per cento nel 2019.

Grazie alla crescita miglioreranno i conti pubblici

"Il rapporto debito-Pil dovrebbe aver raggiunto il picco nel 2017 al 131,8%, anche a causa del sostegno al settore bancario - rileva Bruxelles - e dovrebbe poi gradualmente declinare, principalmente a causa della più forte crescita del Pil".

La Commissione europea si riserva perà di inviare il prossimo 23 maggio una valutazione sul bilancio dell'Italia.

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Le "indicazioni di trarre" da queste previsioni per la valutazione Ue sui conti pubblici "non sono un tema all'ordine del giorno di oggi, ma saranno sicuramente trattate nel nostro Pacchetto di primavera - ha detto il commissario europeo agli Affari economici, Pierre Moscovici.

La mancata riduzione del deficit strutturale che aveva richiesto la Commissione europea sarà oggetto della valutazione dell'Esecutivo comunitario".

La Commissione aveva chiesto un taglio dello 0,3% rispetto al Pil.

Le raccomandazioni specifiche per l'Italia riguarderanno, oltre alla politica di bilancio, la fiscalità, la Pubblica Amministrazione e la giustizia civile, le banche, il mercato del lavoro.

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