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Venerdì, 29 Marzo 2024
ECONOMIA

Il terremoto Tsipras spaventa la Grecia, capitali in fuga e tassi alle stelle

Un vero mercoledì nero per la Borsa di Atene che lascia sul terreno il 9,24%. Pioggia di vendite: i risparmiatori ellenici temono di ritrovarsi con un pugno di dracme

La Borsa di Atene è scossa dal terremoto-Syriza e in un solo giorno, un vero mercoledì nero, lascia sul terreno il 9,24%. La pioggia di vendite ha colpito soprattutto le banche elleniche, i cui titoli hanno accusato flessioni superiori al 20%. Il mercato teme che le banche elleniche, in caso di mancato accordo tra Atene e la Troika, non abbiano più accesso al finanziamento della Bce a partire dall'inizio di marzo.

Mentre rimane aperto il problema della fuga dei depositi bancari verso i paesi più solidi dell'Eurozona. In caso di uscita dall'euro, i risparmiatori ellenici temono infatti di ritrovarsi con un pugno di dracme. Non è andata meglio sul mercato dei titoli di stato ellenici, qui già le condizioni di liquidità del mercato sono molto precarie a causa del basso rating, ma la situazione si è decisamente aggravata dopo il risultato delle elezioni politiche generali che ha portato alla nascita del governo guidato da Alexis Tispras.

Così i tassi di interesse hanno spiccato il volo. Il nuovo premier ellenico vuole un taglio al debito del suo paese, l'accordo va trovato con i creditori, in particolare con l'Eurogruppo e l'Unione europea nel suo complesso, oltre Bce e Fmi. Tsipras oggi si è limitato a dire di volere una "soluzione attuabile, equa e reciprocamente utile". Decisamente più loquace il ministro delle finanze, Yanis Varoufakis, prima ha chiesto ai partner europei di "dare una chance". Poi con linguaggio da colomba ha escluso "una prova di forza" con i creditori. Infine, con tono da falco, ha lanciato un avvertimento ai naviganti, se i negoziati dovessero andare male, "non accetteremo più il trattato dell'Unione europea".

Oggi i rendimenti dei titoli triennali di Stato greci sono saliti fino al 16,94%, ben sette punti in più rispetto a venerdi scorso, alla vigilia delle elezioni politiche. I rendimenti dei titoli quinquennali sono saliti oltre il 13%, 4 punti in più in tre giorni. Meno forti le tensioni sui titoli decennali i cui tassi sono saliti al 10,6%.

A fine giornata, la curva dei rendimenti sui titoli di stato delle Grecia risulta sempre più invertita e ripida: con i tassi a tre anni (16,7%) più bassi di quelli a dieci anni (10%). Non è un buon segno. Da un punto di vista macroeconomico, spesso una curva invertita dei tassi di interesse anticipa l'arrivo di una nuova recessione. Da un punto di vista finanziario anticipa invece una crisi di solvibilità del debitore, i mercati sentono odore di ristrutturazione, di perdite e di mancati rimborsi.

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