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Giovedì, 25 Aprile 2024
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"Cara Ue, quei soldi ci servono": l'Italia rinvia il pareggio di bilancio

La decisione di Matteo Renzi e Pier Carlo Padoan: pagare altri tredici miliardi di debiti della pubblica amministrazione, poi puntare al pareggio. Lettera all'Ue: "L'Italia devierà temporaneamente dagli obiettivi di bilancio"

ROMA - La coperta è corta. Lo ha capito Matteo Renzi, lo ha confermato il suo ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan. La prima, e inevitabile, conseguenza è semplice: pagando qualcosa si rischia di non pagare qualcosa altro. Riduzione un po' semplicistica, forse, ma evidentemente aderente alla realtà. Ecco perché il premier si è trovato di fronte a un bivio: scontentare gli italiani, venendo meno alle promesse fatte, o dire all'Unione europea "Cara Ue per ora non possiamo". Alla fine il presidente del Consiglio ha scelto la seconda strada perché - e Renzi ne è ben consapevole - l'appoggio del popolo, elezioni o meno, può sempre tornare utile. 

Così ha detto all'inquilino via XX settembre di prendere carta e penna e di scrivere una letterina direzione Bruxelles, con allegato il Def e il piano nazionale delle riforme. Molto semplice e diretto il messaggio a Siim Kallas, vicepresidente della Commissione Ue: "L'Italia devierà temporaneamente dagli obiettivi di bilancio". Tanti saluti agli accordi presi perché, così ha deciso il premier, si procederà prima al pagamento di ulteriori tredici miliardi di debiti della Pubblica amministrazione. 

Il Def serve "come risposta del governo italiano agli effetti della pesante recessione che ha colpito l'economia nel 2012 e 2013, attraverso misure concrete per aumentare la crescita potenziale nel medio termine e per l'attuazione di audaci riforme strutturali". Per contrastare gli effetti della crisi, spiega il Ministero, "il governo italiano, nel rispetto della clausola delle 'circostanze eccezionali', come prevista nella legge di pareggio di bilancio" ha deciso di "accelerare il pagamento dei rimanenti debiti pubblici arretrati per ulteriori tredici miliardi, che aumenteranno il rapporto debito/pil nel 2014". 

Quindi se il rapporto debito/pil sembra addirittura destinato ad aumentare nel 2014, è impensabile puntare al pareggio. Il governo "procederà nel periodo 2014-2017 con un piano di privatizzazioni di circa lo 0,7% di Pil all'anno". Il governo annuncia infine che per il restante 2014 i risparmi della spending review "saranno usati per finanziare un ambizioso piano per ridurre il cuneo fiscale e aumentare la crescita potenziale dell'Italia nel breve e medio termine".

Non si è fatta attendere la risposta della Commissione Ue, che "prende atto della deviazione temporanea annunciata dagli obiettivi di bilancio e il rinvio fino al 2016 dell'obiettivo a medio termine", il pareggio. La Commissione "valuterà il percorso di aggiustamento verso l'obiettivo di medio termine". Gli esami, per l'Italia, continuano. 

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