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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia Italia

Italia a crescita zero, investimenti al palo (mentre India e Brasile volano più della Cina)

Per gli indici economici il nostro Paese è in "stagnazione": le famiglie consumano poco per paura del futuro e anche le imprese centellinano gli investimenti nonostante il minimo costo del credito. Unico traino i mercati extra Ue ora quanto mai turbolenti

L'Italia non sa più crescere: lo certifica il Centro Studi di Confindustria che nel suo ultimo rapporto spiega come gli indici economici italiani segnalino gli effetti di una crisi che consegna al Paese una crescita "appena sopra lo zero" ma presagi negativi sopratutto per l'industria. La capacità di acquisizione di beni e servizi misurato dall'indice PMI è crollato nell'ultimo mese mentre continuano a mancare investimenti e anche il credito alle aziende è visto in calo. 

Altro fattore di rischio è l'aumento dell'occupazione. Quei dati propagandati dallo stesso governo la scorsa settimana nascondono la grande malattia dell'economia italiana, la mancanza di produttività. Come rileva la stessa confindustria, gli occupati aumentano a ritmi più alti del PIL (+0,2% a ottobre-novembre sul 3° trimestre, in maggior parte grazie a contratti a tempo indeterminato). Tuttavia non producono ricchezza, anzi si assiste ad un calo della produttività del lavoro (-1,3% da inizio 2018).

produttivita italia 2020-2

Italia, un paese con il freno a mano tirato

A pesare sull'economia la mancanza di fiducia delle famiglie che mantengono stretti i lacci del portafogli cercando di rimpinguare i risparmi. Benché opinioni più favorevoli sul futuro abbiano fatto ripartire "modestamente" i consumi, le aziende credono poco nella capacità di una ripresa duratura e gli ordini sono lievemente peggiorati.

Se le famiglie consumano poco, le stesse imprese centellinano gli investimenti.  A dicembre, infatti, gli ordini interni dei produttori di beni strumentali hanno recuperato un po’ e la fiducia nel manifatturiero è rimasta stabile, ma entrambi gli indicatori sono su livelli molto ridotti. Inoltre, le condizioni per investire restano piuttosto incerte.

pil italia 2020-3

Difficoltà testimoniata anche dal calo dei volumi dei prestiti (-1,9% annuo) che nonostante il minimo costo del credito (tassi al 1,3%) sottolineano la debolezza del Sistema Italia. 

Sull'economia pesano le incertezze dei mercati extra Ue

Se i consumi interni non ripartono, in campo internazionale pesano le incertezze geopolitiche. La sostanziale stagnazione economica dell'Italia è infatti zavorrata da una faticosa crescita delle esportazioni che vedono in particolar modo accrescere l'importanza dei mercati extra Ue. 

Giappone e Svizzera sono i mercati più dinamici, invece vanno male gli scambi con il Medio Oriente, Sud America e Cina.

Deboli le prospettive anche a causa dei dazi USA sull’agro-alimentare e le incertezze globali che colpiscono sopratutto il settore dell'automotive.

L'avvertenza degli industriali è per i rischi che possono attentare alla stabilità se non anche alla crescita della nostra economia.

"L'instabilità in Iran e Libia potrebbe causare uno shock petrolifero. Scambi mondiali deboli, così come l'Eurozona, ma la crescita Usa è solida, migliora la Cina e reggono i mercati finanziari"

Sul campo mondiale la continua epansione dell'economia cinese si accompagna a quella della manifattura indiana, che accelera sospinta soprattutto dalla domanda interna, e di quella brasiliana, seppure ad un ritmo più basso a dicembre.

india cina brasile-2

Le prospettive tuttavia non sono così funere. L’Italia potrebbe essere la piattaforma logistica naturale per nuove rotte commerciali nel Mediterraneo, verso Nord Africa e Medio Oriente, a beneficio delle nostre imprese. Ma solo una stabilizzazione di Iran e Libia e di altri paesi dell’area può sbloccare nuove opportunità per l’economia.

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