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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Italia 'lumaca' delle costruzioni: 14 anni per le grandi opere 

Il tempo medio per la realizzazione di un'opera pubblica nel nostro Paese è superiore ai 4 anni, che diventano più del triplo se parliamo di grandi opere. Lo rivela uno studio dell'Ivass: "Tempi tre volte superiori a Spagna e Francia"

Dalle ferrovie alle strade, dai ponti alle altre infrastrutture: l'Italia non brilla per rapidità nella costruzione delle opere pubbliche. In media la realizzazione di una struttura 'standard' richiede circa 4,4 anni, che diventano addirittura 14 se prendiamo in considerazione le grandi opere, ossia quelle con un costo superiore ai 50 milioni di euro. A mettere in evidenza questa lentezza tutta italiana è una relazione dell'Ivass, dal titolo “Ragioni e ostacoli all’investimento in infrastrutture”, curata da Stefano De Polis, segretario dell'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni. 

Perché le "grandi opere" sono decisive per gli equilibri di governo

Secondo questo studio, a rendere il nostro Paese una 'lumaca' delle costruzioni sono i cosiddetti tempi di 'attraversamento', ossia il periodo che intercorre tra la fine di una fase procedurale e l’inizio di quella successiva (ad esempio, l’intervallo tra la progettazione e l’affidamento dei lavori). In Italia questo lasso di tempo occupa in media il 54% della durata complessiva dei lavori pubblici, la cui eccessiva lunghezza può essere considerata indicativa di inefficienze e carenze nelle attività amministrative.

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Lavori lenti e costosi

Per quanto riguarda i costi, secondo la verifica condotta nel 2018 dalla European Court of Auditors, l’Italia è il paese dell’Unione europea con il più alto costo di costruzione per le linee ferroviarie ad alta velocità già completate (28 milioni di euro per chilometro, contro i 12 della Spagna, i 13 della Germania e i 15 della Francia). Per quanto riguarda i tempi, da indagini condotte nello scorso decennio è emerso che i tempi di realizzazione dell’alta velocità in Italia erano circa tre volte superiori a quelli di Francia e Spagna. Risultati confermati anche dai progetti cofinanziati dal Fondo europeo di sviluppo regionale che indicavano per il nostro paese ritardi di esecuzione pari a più del triplo della media europea. 

“Sulla base di queste considerazioni, appare indispensabile – ha osservato De Polis – razionalizzare l’intero processo di programmazione, valutazione e monitoraggio della realizzazione dei lavori: più accurate analisi dei costi e dei benefici delle opere, da condurre nella fase di selezione delle stesse; maggiore attenzione alla qualità della progettazione; appropriato ricorso ai sistemi di e-procurement; più evoluti strumenti di controllo al fine di garantire la costante verifica delle performance operative”.

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