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Martedì, 23 Aprile 2024
ECONOMIA

Ultimatum dell'Ue all'Italia: manovra entro aprile o scatta la procedura di infrazione

La Commissione europea considera l'Italia "non conforme" alla regola del debito prevista dal Patto di Stabilità. Per evitare di incorrere in pesanti sanzioni serve una correzione di bilancio pari almeno allo 0,2% del Pil

La Commissione europea considera l'Italia "non conforme" alla regola del debito prevista dal Patto di Stabilità, ma lascia la porta ancora aperta prima di attivare la richiesta di procedura per deficit eccessivo, in attesa delle correzioni strutturali di bilancio per lo 0,2% del Pil (pari a 3,4 miliardi di euro) che il governo ha promesso entro fine aprile. La decisione finale è annunciata in concomitanza con le Previsioni economiche di primavera della Commissione.

E', in sintesi, quanto risulta dall'attesa relazione, pubblicata oggi a Bruxelles dalla Commissione europea, sulla conformità dell'Italia alla regola del debito e ai tempi previsti per il suo percorso di riduzione. 

Secondo quanto spiega in un comunicato la stessa Commissione, la relazione conclude che "il criterio del debito dovrebbe essere considerato non soddisfatto", ma questo "nel caso in cui non siano attuate in modo credibile le misure strutturali aggiuntive, pari almeno allo 0,2% del Pil, che il governo si è impegnato ad adottare al più tardi nell'aprile 2017 per ridurre il divario e garantire la conformità al 'braccio preventivo' (del Patto di Stabilità, ndr) nel 2017".

Tuttavia, puntualizza l'Esecutivo comunitario, "la decisione se raccomandare o no l'avvio di una procedura per i disavanzi eccessivi sarà presa solo in base alle Previsioni economiche di primavera 2017 della Commissione, tenendo conto dei dati sui risultati di bilancio per il 2016 e dell'attuazione degli impegni di bilancio assunti dalle autorità italiane a febbraio 2017".

Quello di oggi, insomma, è solo "il primo passo nella valutazione se sia il caso di lanciare una procedura per deficit eccessivo", precisa ancora il comunicato dell'Esecutivo Ue, che ricorda poi come "il prossimo passo" spetti ora al Comitato economico e finanziario (composto di funzionari dei ministeri delle Finanze dei Ventotto e di rappresentanti delle banche centrali nazionali, della Bce, e della Commissione, ndr), che entro due settimane dovrà comunicare il suo parere su questa relazione, valutando a sua volta "la potenziale infrazione del cirterio del debito da parte dell'Italia".

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