rotate-mobile
Martedì, 23 Aprile 2024
Economia

L'Italia a tempo determinato: 3 milioni di lavoratori con un contratto a termine

Lavoro, al Sud più lavoratori precari. La Cgia: "Con variazioni del Pil molto contenute non possiamo che ottenere una cattiva occupazione"

La percentuale più elevata dei contratti a termine sul totale dei lavoratori dipendenti occupati nel Paese si registra al Sud; i settori più interessati dalla presenza di questa tipologia contrattuale sono l'agricoltura, il turismo e il commercio; la fascia anagrafica maggiormente investita è quella giovanile (15-34 anni), ma la quota sul totale degli occupati presenti in questa fascia è pari al 34,1 %. Tuttavia, la nostra quota di lavoratori temporanei è inferiore al dato medio dell'area euro. A rilevarlo è l'Ufficio studi della Cgia di Mestre che ha costruito l'identikit degli oltre 3 milioni di lavoratori presenti in Italia che prestano servizio con un contratto a termine.

Come cambiano i contratti a termine con il decreto dignità 

I dati provvisori relativi alla media del primo semestre di quest'anno indicano una crescita del peso degli occupati a tempo determinato che hanno raggiunto il 16,6% sul totale degli occupati dipendenti. In termini assoluti la media di questo primo semestre è stata pari a 2.964.000 unità. Al contrario, gli occupati a tempo indeterminato sono in flessione. Nel 2017, invece, la media degli occupati con un contratto a termine è stata pari a 2 milioni e 772 mila unità. Se in Italia l'incidenza percentuale di questi ultimi sul totale dei dipendenti occupati nel Paese è stata del 15,4 per cento, al Sud questa quota ha raggiunto il 19,3 per cento, contro il 14,8 per cento del Centro e il 13,7 per cento del Nord.

Dai contratti al gratta e vinci che "nuoce alla salute": le novità del decreto dignità 

cgia-2

"La crescita di questi contratti flessibili registrata negli ultimi 10 anni - segnala il coordinatore dell'Ufficio studi Paolo Zabeo - è correlata all'andamento dell'economia. Quando il Pil si abbassa il numero scende, quando l'economia torna a salire i precari aumentano. A nostro parere, va segnalato che il notevole ricorso a questi contratti non è legato al loro elevato numero, ma a seguito di una crescita che è stata e che continua a risultare troppo modesta. Con variazioni del Pil molto contenute, infatti, non possiamo che ottenere una cattiva occupazione, che abbassa la produttività complessiva del lavoro e conseguentemente anche i salari pro capite".

cgia2-2

Le regioni italiane con più lavoratori con contratti a termine

A livello regionale la soglia più significativa viene rilevata in Calabria (21,8 per cento), in Sicilia (21,3 per cento) e in Puglia (20,7 per cento). Il Piemonte (12,8 per cento) e la Lombardia (11,3 per cento) sono i territori meno interessati da questa problematica. In termini assoluti, invece, la regione con il maggior numero di lavoratori con un contratto a termine è la Lombardia (394.200). Inoltre, la quota di lavoratori flessibili nella fascia di età tra i 35-64 anni è il 9,6 % e tra gli over 65 è il 7,8 %. In termini assoluti, ovviamente, è la fascia anagrafica tra i 35 e i 64 a registrarne il maggior numero: 1.272.200 unità.

cgia3-2

Contratti a termine soprattutto in agricoltura, turismo e commercio

I settori dove si registrano le quote più elevate di precari sul totale occupati sono quelli dove è maggiore la stagionalità. In agricoltura, ad esempio, la percentuale è pari al 60,5 % e nel commercio e negli alberghi/ristoranti è al 22,5 %. Significativa anche l'incidenza nel settore delle costruzioni (16,6 %) e nei servizi alla persona/imprese (12,3 %). Chiude il comparto dell'industria/artigianato dove la quota è all'11,8 %. In termini assoluti, invece, il macro-settore più coinvolto è quello dei servizi (1.130.800 unità). Quanto al raffronto con gli altri Paesi europei, sottolinea la Cgia, nel 2017 la quota si è attestata al 15,4 %, quasi un punto in meno della media dell'area euro (16,2 %) e ben al di sotto del dato registrato in Francia (18 %), nei Paesi Bassi (21,8 %) e in Spagna (26,6 %). Tra i principali paesi europei solo la Germania presenta un'incidenza inferiore alla nostra (12,8 %).

cgia4-2

In Evidenza

Potrebbe interessarti

L'Italia a tempo determinato: 3 milioni di lavoratori con un contratto a termine

Today è in caricamento