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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Lavorare o badare alla famiglia? Ogni giorno in Italia 80 mamme costrette a licenziarsi

La denuncia arriva dall'Uecoop, su dati dell'Ispettorato del lavoro, in occasione della Festa della mamma, che cade il prossimo 12 maggio, ricordando l'importante dei servizi di welfare familiare per le donne e le famiglie

Essere mamme in Italia non è facile. I dati parlano chiaro: divise tra famiglia e lavoro, per molte l'unica possibilità è quella di lasciare i propri impieghi.

Ogni giorno, in media, sono più di 80 le mamme costrette a licenziarli perché non riescono a conciliare questi due aspetti: è quanto emerge da un'elaborazione di Uecoop, l'Unione europea delle cooperative, su dati dell'Ispettorato del lavoro in occasione della Festa della mamma, che cade il prossimo 12 maggio.

Mamme, lavoro e famiglia: servono più welfare familiare

"I ritmi della vita moderna, gli impegni sempre più pressanti, la precarietà di molte professioni, le crisi economiche e l'incertezza sul futuro stanno mettendo a dura prova la capacità di resistenza delle famiglie", ricorda Uecoop, sottolineando anche le difficoltà che i genitori incontrano nel trovare e pagare un posto alla scuola materna per i figli.

Negli asili nido italiani infatti c'è posto solo per 1 bambino su 4, il 24% di quelli fino a tre anni d'età contro il parametro del 33% fissato dall'Unione europea per poter conciliare vita familiare e professionale e promuovere la partecipazione delle donne al mondo del lavoro. Dall'altra parte, ricorda Uecoop, c'è un welfare privato che è diventato "ormai complementare a quello pubblico, per rispondere a una crescente richiesta di servizi e se da una parte il 46% dei benefit più desiderati è legato alle spese scolastiche dei figli per tasse e libri di testo c'è un altro 22% che punta su asili nido e baby sitter". Per questo i servizi di welfare familiare sono sempre più importanti, spiega l'associazione, e quelli legati all'infanzia hanno ormai un ruolo strategico soprattutto in presenza di due genitori che lavorano entrambi e che non hanno parenti a cui affidare la i figli nelle ore di assenza fuori casa.

Addio al bonus baby sitter e nido per le mamme lavoratrici che rinunciano al congedo 

Un aiuto per le mamme divise tra famiglie e lavoro

In questo contesto, aggiunge Uecoop basandosi su una recente rilevazione Ipsos, "non è un caso che per 6 dipendenti su 10 (59%) al primo posto nella classifica dei benefit aziendali preferiti ci siano quelli legati alle spese familiari, dall'asilo alla scuola dei figli". Infatti, "per rispondere a questa domanda di assistenza sono sempre più diffusi nelle grandi aziende anche asili per i figli dei dipendenti oppure iniziative di mini nido con tate che seguono piccoli gruppi di bambini in grandi appartamenti attrezzati".

Si tratta di servizi che, sia nel pubblico sia nel privato - evidenzia Uecoop - "sono spesso realizzati insieme a cooperative in grado di offrire personale già formato e locali adatti. Purtroppo tutto questo a volte non basta e le mamme si trovano divise tra famiglia e lavoro con la necessità di lasciare il secondo per poter seguire la prima". 

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