rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
CRISI ECONOMICA

Lavoro, solo uno su sei ce la fa: il miraggio del posto fisso

Appena il 15% dei nuovi contratti è a tempo indeterminato. Il resto si "accontenta" di un contratto precario. Ma i giovani, secondo un sondaggio Coldiretti-Ixé, non vogliono il posto fisso

ROMA - "Il posto fisso non c'è più", aveva detto Matteo Renzi pochi giorni fa alla Leopolda, per "giustificare" il suo Jobs act tanto criticato dalla Cgil. E i dati danno ragione al premier, confermando che un lavoro fisso, con contratto a tempo indeterminato, in Italia è un vero e proprio miraggio.

Solo il 15,2% dei nuovi contratti di lavoro è infatti a tempo indeterminato, mentre l'84,8% dei lavoratori italiani si accontenta di un contratto precario. Anche se poi, c'è da precisare, un sondaggio Coldiretti-Ixé ha precisato che solo il 46% dei giovani ambisce al posto fisso (il 31% preferisce lavorare autonomamente). In parte, chi oggi si approccia al lavoro è disilluso e forse non crede che si possa trovare un contratto a tempo indeterminato. E poi, sostiene Coldiretti, ciò è dovuto anche ad un cambiamento d’approccio verso la carriera professionale: l’idea di trovare un impiego stabile – magari per tutta la vita lavorativa – è uscito dal radar di molti giovani italiani.

La stragrande maggioranza dei nuovi contratti, infatti, è rappresentato dai contratti a tempo determinato (69,7%), seguiti da quelli di collaborazione (5,8%) e dall'apprendistato (3,1%). Poi c'è un 6,2% che raccoglie altre forme di contratto come quelli di formazione lavoro e di inserimento. Il risultato è un pesante turnover con 2,4 milioni di cessazioni: in 355mila casi per richiesta del lavoratore, 249mila volte per volere dell'azienda. E per i restanti 1,6 milioni è la naturale scadenza del contratto (dati aggiornati al secondo trimestre 2014).

Leggendo le cifre diffuse oggi dal quotidiano La Stampa, poi, sui 2,4 milioni di contratti che scadono, ben 403 mila sono quelli che hanno una durata di appena un giorno, 170 mila di massimo tre giorni e 380 mila non arrivano a un mese. Solo 381 mila sono i contratti che durano oltre un anno. Considerando il periodo 2011-2014, i numeri svelano che sono ben 34,8 milioni i contratti cessati che hanno riguardato 12,1 milioni di lavoratori (in media 2,8 cessazioni a testa, che tradotto significa cambiare mansione, stipendio e inquadramento ogni quattordici mesi).

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Lavoro, solo uno su sei ce la fa: il miraggio del posto fisso

Today è in caricamento