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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia Italia

Inps: boom di assunzioni, crescono anche i contratti a tempo indeterminato

Fortissimo incremento rispetto a un anno fa delle trasformazioni a tempo indeterminato: +78,3%. E' l'effetto degli sgravi per giovani?

Seicentocinquantacinquemila posti di lavori in più: sono dati che parlano di una ripresa, certo lenta ed incerta, ma che evidenziano uno scossone del mercato del lavoro anche in quello che è stato per anni il "santo graal" di chi cerca un'occupazione, il posto fisso: crescono i contratti a tempo indeterminato e le trasformazioni dei rapporti a termine. 

Lo comunica l'Inps con i dati di gennaio dell'Osservatorio sul precariato che mostrano gli effetti di una piccola rivoluzione presumibilmente riconducibile ai nuovi sgravi introdotti dalla legge di bilancio 2018 per le assunzioni di under 35 al primo contratto a tempo indeterminato.

Lavoro, assunzioni a tempo indeterminato

Complessivamente le assunzioni, riferite ai soli datori di lavoro privati, nel mese di gennaio 2018 sono risultate 655.000: un aumento del 22,1% rispetto a gennaio 2017. In crescita risultano tutte le componenti del mercato del lavoro, dai contratti a tempo indeterminato (+11,9%), i contratti di apprendistato (+29,6%), i contratti a tempo determinato (+18,3%), contratti stagionali (+18,5%), contratti in somministrazione (+26,8%) e contratti intermittenti (+83,6%).

Lavoro, il posto fisso non è più una chimera?

Secondo i dati dell'Inps sono in aumento le trasformazioni da tempo determinato a tempo indeterminato (51.000), un incremento fortissimo se rapportato a gennaio 2017 (+78,3%).

"L'incremento delle assunzioni a tempo indeterminato e delle trasformazioni dei rapporti a termine - spiega l'Inps - è presumibilmente riconducibile ai nuovi sgravi introdotti dalla legge di bilancio 2018 per le assunzioni di under 35 al primo contratto a tempo indeterminato"

Assunzioni, quali posti di lavoro ci sono

In contrazione risultano invece i rapporti di apprendistato confermati alla conclusione del periodo formativo (-21,1%). Le cessazioni nel complesso sono state 454.000, in aumento rispetto all'anno precedente (+15,9%): a crescere sono le cessazioni di tutte le tipologie di rapporti rilevati, soprattutto tempo determinato e somministrazione, fanno eccezione i rapporti a tempo indeterminato (-6,6%).

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