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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Lavoro volontario a rimborso, la preoccupazione dei sindacati: "Così non va"

Si torna a parlare di lavoro volontario a rimborso, l'allarme arriva dal sindacato Fp Cgil Roma e Lazio. Lo scenario preoccupa le sigle sindacali: "All'emergenza di personale e all'ondata di pensionamenti non si può far fronte ricorrendo allo sfruttamento dei volontari"

La denuncia arriva dal sindacato Fp Cgil Roma e Lazio: il tema è quello degli "scontrinisti". Chi sono? Il caso venne alla luce tre anni fa, quando più di 20 "volontari" ma di fatto  impiegati a tutti gli effetti nella Biblioteca nazionale di Roma, dopo anni di servizio senza contratto né stipendio (venivano rimborsati a fronte di scontrini) alzarono la voce per protestare. A livello giudiziario la vicenda si è arenata da tempo.

Lavoro volontario a rimborso: denuncia sindacato Fp Cgil Roma e Lazio

Al MIBACT "si torna a parlare di lavoro volontario a rimborso" comunica la Fp Cgil Roma e Lazio con una nota sul suo sito. Uno scenario che preoccupa le sigle sindacali. L’Istituto Centrale per il Restauro ha recentemente emanato il bando per la selezione di un’associazione di volontariato senza scopo di lucro per supporto alle attività di accoglienza, assistenza al pubblico, ricollocazione di materiale bibliografico e raccolta di informazioni inerenti al patrimonio librario dell’Istituto. Il bando prevede un rimborso spese di massimo 500 euro al mese per un’attività di 4 ore al giorno, "in palese contraddizione con il regolamento emanato un anno fa dallo stesso MIBACT, che limita i rimborsi per i volontari a 150 euro mensili" secondo Fp Cgil Roma e Lazio.

"Si sostituiscono dipendenti dello Stato con volontari senza diritti"

"Come già espresso in una nota all’amministrazione, chiediamo l’immediata sospensione di questa assegnazione - dichiara la FP CGIL di Roma e del Lazio - condannando ancora una volta la scelta di sostituire il lavoro con “finto” volontariato. All'emergenza di personale e all'ondata di pensionamenti non si può far fronte ricorrendo allo sfruttamento dei volontari, utilizzati a tutti gli effetti come lavoratori subordinati, in pieno contrasto con il Codice del terzo settore e la normativa di riferimento. Di fatto, si sostituiscono dipendenti dello Stato, con contratto, salario e diritti garantiti, con volontari senza diritti. Perché a loro si chiede di svolgere le stesse mansioni dei lavoratori del ministero".

Assunzioni nel pubblico impiego: un problema reale

“Vogliamo un piano straordinario di assunzioni in tutto il pubblico impiego, che compensi le uscite e immetta nuove risorse, in ogni profilo, nel Ministero. L’ICR, di cui da più di un anno denunciamo le carenze di organico, è un’eccellenza del servizio pubblico che, per la specificità e la delicatezza della sua missione istituzionale, necessita di figure specializzate: architetti, archeologi, storici dell’arte e restauratori ma anche profili scientifici, in grave sofferenza, e personale amministrativo, tecnico e di accoglienza e vigilanza, altrettanto essenziale al funzionamento di un istituto complesso come questo” conclude il sindacato.

Il problema non è ovviamente il volontariato in sé, che anzi è meritevole di ogni lode quando è vero volontariato: il nodo da sciogliere è quando il concetto viene distorto e si tratta invece di lavoro "mascherato" con inquadramenti fantasiosi. Il sindacato annuncia battaglia. Il 1 giugno 2019 l'allora ministro Bonisoli aveva firmato l’atto di indirizzo, a tutela dei volontari e in armonia con le disposizioni normative vigenti, riguardante la regolamentazione delle attività delle associazioni di volontariato che operano con gli istituti del MiBact, con l'obiettivo di una maggiore regolamentazione. Un primo passo. A leggere l'ultimo allarme della Fp Cgil, c'è ancora tanto da fare.

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