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Venerdì, 19 Aprile 2024
Lavoro

Come cavarsela in un ambiente di lavoro tossico

Trova la tua ricetta per convivere civilmente con tutti e concentrati sulle cose da fare. Il posto di lavoro ideale non esiste e molto spesso a sbagliare non sono solo gli altri

Ci sono tante ragioni che possono spingerti a maledire la sveglia che suona nei giorni lavorativi. La più probabile è che tu abbia ancora sonno e che l’idea di attivarti per raggiungere l’ufficio ti alletti come una seduta dal dentista. Ma diciamoci la verità: per quanto tu possa essere dormiglione, il senso del dovere e la necessità di portare a casa lo stipendio dovrebbero avere il sopravvento su tutto. Se questo non succede, vuol dire che il problema è più serio di quanto tu possa immaginare e che la tua ritrosia dipende (con ogni probabilità) dalla difficoltà di vivere serenamente la tua permanenza in azienda. Trascorrere tante ore in un ambiente ostile con persone che non ti piacciono può essere sfibrante, ma essendo un adulto ragionevole e responsabile, dovrai trovare una soluzione per cavartela. Lo hanno già fatto in tanti, perché non dovresti riuscirci tu?

4 consigli per sopravvivere in un ambiente di lavoro tossico

Occorre innanzitutto chiarire che il posto di lavoro ideale - quello fatto di colleghi simpatici e capi stimolanti e compresivi - non esiste in natura e che nel momento stesso in cui metti piede in ufficio, devi essere pronto non solo a portare a termine i compiti che ti verranno assegnati, ma anche a gestire relazioni che potranno mettere a dura prova il tuo sistema nervoso. Detto questo, c’è una bella differenza tra un ordinario ambiente di lavoro, fatto di persone e situazioni di vario genere, ed un ambiente nocivo in cui si respira solo aria pesante. Prima di puntare l’indice contro questo o quel collega ed inveire contro il capo che non riesce a rimediare al problema, rifletti però sul da farsi e cerca di non chiuderti a riccio. Perché quello che può rendere un ambiente di lavoro tossico ancora più insalubre è la convinzione che non si possa apportare alcuna miglioria. Ecco qualche consiglio utile a sopravvivere alle giornate moleste che, in compagnia di certe persone, sembrano non passare mai.

Mettiti in discussione

Ma siamo proprio sicuri che tutti i colleghi siano invidiosi e che i dirigenti siano solo una massa di raccomandati? Se intorno a te vedi tutto nero e non riesci a legare con nessuno, è più che probabile che il problema sia tuo e che la tossicità che percepisci nell’aria sia un riflesso della negatività che ti porti dietro da casa. Quando non stiamo bene in una qualsiasi situazione, tendiamo a dare la colpa agli altri; ma a volte siamo noi a porci nella maniera sbagliata. Mettiti in discussione e sforzati di guardarti dall’esterno: potresti scoprire che alcuni tuoi modi di fare risultano molesti e che contribuisci attivamente a rendere il tuo ufficio un ambiente sgradevole ed inospitale.

Evita i “vampiri emotivi”

Chi sono i “vampiri emotivi”? Persone capaci di risucchiare le energie di chi sta loro intorno e di minare (a volte anche pesantemente) la loro stabilità psico-fisica. Trovandosi dappertutto, potresti incrociarli anche nel tuo ufficio ed essere costretto a lavorarci fianco a fianco per intere giornate. Per sopravvivere alla loro morsa letale, devi mantenerti ad una certa distanza di sicurezza, senza mancare mai di rispetto e di educazione. Sii preparato a trattare con loro e a dare sempre il giusto peso alle loro azioni e alle loro parole: trattandosi di persone insoddisfatte e frustrate, tendono a lamentarsi e a polemizzare continuamente. E nei casi più compromessi, avvertono il bisogno di aggredire. Non farti risucchiare dal loro vortice velenifero e passa oltre; evita di litigarci e limitati a frequentarli nelle circostanze necessarie. La loro capacità di rendere l’aria tossica in ufficio dipende dall’importanza che sceglierai di concedere alle loro esternazioni.

Non subire, ma agisci

Ammesso che nel tuo ufficio si respiri aria pesante, perché dovresti limitarti a lamentartene (come fanno i sopra citati “vampiri emotivi”)? Uno degli aspetti che viene maggiormente trascurato - perché comporta una fastidiosa assunzione di responsabilità - è che quello che viviamo e sperimentiamo è il risultato di quello che decidiamo di accettare o di modificare. Cosa vuol dire esattamente? Che se ti sei reso conto che il tuo è un ambiente di lavoro tossico, dovresti provare a cambiare le cose. Non lasciarti zittire da chi ti dice che “qui si è sempre fatto così”; se nel tuo ufficio si sono create dinamiche insane, che portano i dipendenti a vivere male e a produrre meno di quanto potrebbero, dovresti per lo meno cercare di scardinarle. Non subire, ma agisci: la tua buona volontà e quella dei tuoi colleghi più propositivi può far tornare aria buona in azienda.

Impara a proteggerti

Per sopravvivere in un ambiente di lavoro tossico, occorre sviluppare ottimi anticorpi ovvero imparare a difendersi dagli agenti nocivi. Come si fa? Devi innanzitutto ricordare a te stesso che in ufficio devi fare il tuo dovere portando a termine gli incarichi che ti vengono assegnati nei tempi pattuiti. Non prestare troppa attenzione alle inezie e non cedere il fianco a chi ha voglia di seminare zizzania. Proteggi la tua salute fisica e mentale e concentrati sul lavoro. Se l’aria rimane tesa e l’ambiente ostile, potrai sempre compiacerti delle abilità che hai rinforzato con l’esperienza e l’impegno. E della tolleranza che sei riuscito a sviluppare in anni di coabitazione con persone difficili ed intransigenti.

Non lasciare che il capo petulante o il collega indisponente ti procurino più stress di quanto serva; la possibilità di trovare buoni amici in ufficio esiste, ma non è detto che capiti proprio a te. Trova una ricetta per relazionarti civilmente con tutti e concentrati sulle cose da fare. E una volta uscito dall’ufficio, stacca completamente la spina e dedicati alle cose e alle persone che ami. Se vuoi sopravvivere ad un un ambiente di lavoro tossico, devi innanzitutto circoscriverne i confini ed evitare che l’aria pesante che si respira al suo interno arrivi ad infettare anche quella che circola fuori.   

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