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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Scontrini, slitta la lotteria anti evasione ma serve davvero? Ecco come funziona

Doppio bonus per chi paga con carta di credito: lo prevede una misura contenuta nel decreto fiscale. Per lo Stato si tratta di un investimento di 53 milioni di euro l'anno con l’obiettivo di incentivare l’emissione di scontrini e contrastare l'evasione

La lotteria degli scontrini slitta di sei mesi, dal primo gennaio 2020 al primo luglio 2020. E non servirà più il codice fiscale ma un ''codice lotteria'' che sarà individuato con un provvedimento del direttore dell'Agenzia delle entrate. La misura è contenuta in un emendamento presentato dai relatori al decreto legge fiscale, presentato in commissione Finanze alla Camera.

Ma come funziona la lotteria degli scontrini? In sostanza, grazie al codice comunicato al momento dell’acquisto, si potrà partecipare a una estrazione di premi in denaro. Secondo la proposta contenuta nel decreto fiscale l’ammontare totale dei premi è di 48 milioni, mentre al computo delle finanze pubbliche vanno aggiunti 5 milioni di euro per spese di gestione amministrativa.

Per lo Stato si tratta di un investimento di 53 milioni di euro l'anno con l’obiettivo di incentivare l’emissione di scontrini e promuovere l’utilizzo di strumenti di pagamento elettronici ritenuti fondamentali per la lotta all’evasione. 

A tal fine è previsto un doppio bonus per chi paga con carta di credito: dell'interno montepremi ben 45 milioni sono destinati a chi effettua pagamenti elettronici che vedono altresì raddoppiare la probabilità di vincita.

Come spiega l'osservatorio sui conti pubblici diretto dall'economista Carlo Cottarelli la reale capacità di questo strumento di raffreddare l'evasione fiscale è tuttavia tutto da dimostrare.

La vincita attesa partecipando alla lotteria degli scontrini, non potrà mai essere conveniente tanto quanto uno sconto pari all’intero ammontare dell’IVA. Tuttavia, la natura del gioco d’azzardo vuole che gli individui tendano a sovrastimare la probabilità che accadano eventi poco probabili e questo potrebbe giocare a favore del buon esito della lotteria sulle casse dello Stato.

A titolo di esempio si portano i casi di altri paesi che hanno implementato lotterie per contrastare l’evasione fiscale.  A Malta è in vigore dal 1997, in Portogallo dal 2014, in Slovacchia dal 2013, la Cina nel 1998 ha avviato un progetto pilota nelle metropoli di Pechino, Shangai e Tianjin.

Il Brasile nel 2006 ha introdotto una lotteria fiscale che è in vigore ancora oggi. Si tratta della Nota Fiscal Paulista: nei primi quattro anni dall’introduzione, l’importo delle vendite registrate e delle ricevute fiscali è aumentata del 3 e del 7%, il gettito IVA del 9.3%.

Risultati positivi anche in Portogallo dove stando ai rapporti redatti dal governo le fatture emesse sono aumentate del 20 per cento dal 2014 al 2018.

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