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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Manovra, due miliardi di nuove tasse agitano la maggioranza

Da lunedì la Manovra verrà discussa in Parlamento. E si annuncia un passaggio tutt'altro che indolore. A far discutere sono le nuove tasse ma i mini bonus, la "mancetta" ai pensionati e l'aumento del 3% per la busta paga degli statali

La Manovra 2020 è stata "bollinata" dalla Ragioneria dello Stato e la nuova versione della legge di Bilancio da lunedì verrà discussa in Parlamento. E si annuncia un passaggio tutt'altro che indolore perché sul testo - composto da 119 articoli - anche i partiti di maggioranza hanno annunciato distinguo.

A far discutere sono le nuove tasse introdotte con la Manovra, tra le quali svetta la plastic tax, e la stretta fiscale che riguarda le auto aziendali.

In totale il prelievo fiscale aumenterà nel 2020 per oltre 2 miliardi. Ma l'anno successivo l'incasso raddoppia a oltre 4 miliardi perché il gettito della plastic tax sale a 2,2 miliardi e arriva l'effetto della stretta sulle agevolazioni fiscali legate solo ai pagamenti con la carta.  Quest'ultima norma alleggerirà la tasche dei contribuenti di circa 868 milioni.

Stando alla tabella finale di sintesi della Legge di Bilancio, nella quale sono indicati gli effetti complessivi delle misure ai fini dell'indebitamento netto, la Manovra farà ricorso ad un maggior deficit per un valore di 16,3 miliardi nel 2020, di 12,7 miliardi nel 2021 e 10,5 miliardi nel 2022.

I bonus della Manovra

La manovra è infarcita di bonus, il primo dei quali è il cosiddetto bonus bebè: riceverà il massimo dell'assegno, 160 euro al mese, ogni nuovo nato delle famiglie con Isee sotto i 7mila euro.

Il governo prevede 440mila nuovi nati nel 2020, di cui 140mila in famiglie povere. La metà degli assegni sarà comunque maggiorato del 20% perché andrà a figli dal secondo in poi.

I 3 miliardi e 175 milioni per il rinnovo del contratto degli statali, che entrerà a regime nel 2021, corrispondono ad aumenti in busta paga del 3,5%.

Quello per il settore non statale, compresi Comuni ed enti locali, vale 2,53 miliardi, sempre a regime, di cui dovranno farsi carico i bilanci dei territori. La somma totale per il rinnovo di tutto il pubblico impiego, quasi 3,3 milioni di dipendenti, ammonta così a 5,7 miliardi di euro. E il rialzo del 3,5% vale anche per la sanità.

Il bonus facciate, che consentirà di ristrutturare gli esterni degli edifici potendo beneficiare di una detrazione lorda del 90%, costerà 206 milioni di euro nel 2021. I dati sono contenuti nella relazione tecnica che accompagna il ddl bilancio 2020, bollinata dalla Ragioneria generale dello Stato.

Confermata l'esenzione del canone Rai per gli anziani a basso reddito: 'costerà' 21 milioni di euro l'anno, nel triennio 2020-2022.

Nella manovra ci sono anche 6 milioni destinati alla rivalutazione delle pensioni. Il ritocco riguarderà gli assegni quattro volte il minimo, mentre finora veniva riconosciuta una rivalutazione piena solo a quelli fino a 3 volte il minimo. Si tratta però di una vera e propria mancia con un aumento di tra i 25 centesimi e i tre euro al mese.

La rivalutazione delle pensioni saranno scaglionate, con 6 differenti aliquote, che partiranno dal 100% per i redditi fino a 4 volte il trattamento minimo (pari a 513 euro), cioè quelli che arrivano a 2.052 euro. La rivalutazione sarà pari al 77% per i trattamenti fino a 5 volte il trattamento minimo, al 52% fino a 6 volte, 47% fino a 8 volte, 45% fino a 9 volte e 40% per i trattamenti superiori a 9 volte.

Ok anche all'estensione dell'Ape sociale anche a coloro che maturano i requisiti nel 2020: avrà un costo di 108 milioni nel 2020, che saliranno a 219 milioni nel 2021, per poi scendere a 185 milioni nel 2022.

Le nuove tasse

Una delle tasse che ha fatto più discutere è la cosiddetta tassa sulla fortuna: l'incremento del prelievo sulle vincite al gioco porteranno nelle casse dello Stato 296 milioni di euro nel 2020; mentre nel biennio successivo le entrate saranno pari a 316 milioni l'anno.

Il gettito previsto dallo Stato con l'aumento delle tasse sulle auto aziendali sarà di 332 milioni di euro nel 2020. Salirà fino al 2022, quando raggiungerà i 378 milioni, e poi comincerà a scendere, arrivando a 360 milioni nel 2026.

Secondo i dati della relazione tecnica allegata alla Manovra, i veicoli immatricolati nel 2018 e intestati a partite Iva sono 840mila: per circa 43mila di questi la tassa passa dal 30% al 100% e per circa 754mila passa al 60%. La relazione ricorda comunque, che circa il 25% delle auto individuate è escluso dall'aumento perché è in suo a rappresentanti.

Sempre stando alla relazione tecnica, mantenere al 10% e non portare al 15% la cedolare secca sugli affitti a canone concordato determinerà per lo Stato una perdita di gettito di 200 milioni di euro nel 2020, di 223 milioni nel 2021 e di 212 milioni nel 2022. Nella tabella si stima che, sulla base delle dichiarazioni dei redditi del 2018, nel complesso la base imponibile legata alla cedolare secca per immobili a canone concordato sia di oltre 4,2 miliardi di euro.

La stretta sul forfait al 15% per le partite Iva vale 894 milioni nel 2021 e 568 milioni nel 2022. Il paletto più "pesante" è quello sul divieto di cumulo per chi ha altri redditi da lavoro dipendente o assimilati superiori a 30mila euro, che vale 593,8 milioni nel 2021 e 350 milioni nel 2022.

Con lo stop alla flat tax sopra i 65mila euro che doveva scattare dal 2020, invece, lo Stato "risparmia" 154 milioni nel 2020, ma ben 2,5 miliardi nel 2021 e 1,5 miliardi nel 2022 quando la norma sarebbe dovuta entrare a regime.

L'obbligo di pagare con moneta elettronica per ottenere le detrazioni del 19% potrebbero portare nelle casse dello Stato maggiori entrate per 868 milioni di euro nel 2021 e altri 496 milioni nel 2022.

Manovra, il governo traballa 

Ancor prima che inizia la discussione della Manovra in Parlamento il governo Conte viene picconato dalla sua stessa maggioranza. "Il governo deve andare avanti, con o senza Giuseppe Conte come premier" sibila Matteo Renzi, intervistato da 'Il Messaggero' e come prevedibile fa salire la tensione nel governo.

A proposito della manovra Italia Viva punta ad eliminare nel passaggio in Parlamento le tasse su zucchero, plastica e soprattutto auto aziendali. Per Renzi sono "una inspiegabile mazzata alla classe media".

Parole accolte da critiche da parte di tutte le componenti della maggioranza, a partire dal Pd. "La legge di bilancio - sottolinea su Twitter il vice ministro dell'Economia Antonio Misiani - blocca la stangata Iva, cancella il superticket, taglia le tasse ai lavoratori, aiuta le imprese che investono. Tutte le scelte, comprese le più contestate, sono state condivise da tutta la maggioranza. Stop polemiche. Lavoriamo insieme per migliorarla".

Il vice segretario Andrea Orlando torna a parlare della plastic tax, invitando a evitare "le polemiche sterili".

Durissima la replica del Movimento 5 stelle, affidata a un post su Facebook. "Lo vogliamo dire chiaramente: non esiste futuro per questa legislatura se qualcuno prova a mettere in discussione il presidente Conte con giochini di palazzo, immaginando scenari futuri decisamente fantasiosi. Lo stesso vale anche se si continua a indebolire quest'esecutivo attraverso messaggi che fanno male al Paese e che lo mettono continuamente in fibrillazione".

Anche Leu invita l'ex segretario Pd a non attaccare l'esecutivo. "La tassa più brutta - sottolinea il ministro della Salute Roberto Speranza - era quella sulla salute: il superticket. E l'abbiamo abolita. Al governo serve coesione per valorizzare i risultati ottenuti. Basta con i distinguo quotidiani".

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