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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Nella guerra delle tv Berlusconi rischia di perdere Mediaset

Mediaset continua a correre in Borsa col raid di Vivendi che sta rastrellando il mercato acquisendo azioni del Biscione per ottenerne il controllo strappandola a Fininvest, holding della famiglia Berlusconi che denuncia la società francese: l'affaire "premium" provocò il crollo del valore delle azioni della casa di Cologno

MILANO - Ad Arcore è riunito il "consiglio di guerra": Silvio Berlusconi ha disdetto tutti gli impegni e ha convocato i figli e la dirigenza di Mediaset a villa San Martino per mettere in piedi una strategia e difendere le televisioni di famiglia dalle mire del bretone Vincent Bollorè.

La francese Vivendi sta rastrellando il mercato acquisendo azioni del Biscione e secondo quanto comunicato dalla società proprietaria di Canal+ ha già in pancia il oltre il 13% delle quote, insidiando il primato di Fininvest, la holding finanziaria di casa Berlusconi. 

Per capire che cosa stia succedendo occorre però fare un passo indietro, e tornare a marzo del 2016 quando Vivendi, dopo aver acquisito il 24,9% delle azioni di Telecom Italia di cui è il primo azionista, firma un contratto per acquisire il 100% di Mediaset Premium.

L'accordo, che tra l'altro prevedeva uno scambio di azioni tra i due gruppi pari al 3.5% e la creazione di una comune piattaforma web per contrastare Netflix, viene però ricusato dalla casa francese controllata da Vincent Bollorè che a luglio propone a Pier Silvio Berlusconi l'acquisto di solo il 20% di Mediaset Premium.

Il cambio dei termini fa saltare l'accordo e in tutta conseguenza Mediaset precipita in Borsa: tra maggio e novembre le quotazioni del Biscione passano da oltre 4 euro per azione a 2,24. E' un tracollo che ha una inversione di tendenza quando, in concomitanza con il referendum del 4 dicembre, Vivendi annuncia la mossa a sorpresa.

Il 12 dicembre 2016 il gruppo controllato da Bollorè ha annunciato di detenere il 3,01% del capitale di Mediaset dichiarando di voler continuare ad acquistare azioni Mediaset per arrivare a detenere il 20% di Mediaset. E' una mossa che mina il controllo di Fininvest sulle tv che hanno fatto la fortuna di Berlusconi. 

Contestualmente alla mossa di Vivendi Fininvest ha presentato alla Procura della Repubblica di Milano e per conoscenza alla Consob una denuncia per manipolazione del mercato proprio nei confronti della casa francese Vivendi vicina a diventare il secondo azionista di Mediaset. L’atto, predisposto dall'avvocato Niccolò Ghedini, fa riferimento proprio alle dinamiche che abbiamo riassunto. 
Resterà quindi alla giustizia stabilire se vi siano illeciti in quella che appare sempre più una scalata del gruppo francese per assumere il controllo della tv: non tramite la "classica offerta pubblica d'acquisto (Opa), ma attraverso l'acquisizione dei diritti di voto contro volontà dell'azionista di riferimento. 

Una denuncia chiara quella formulata da Mediaset che ha parlato chiaramente di "un disegno che appare ancora più grave oggi in quanto il voltafaccia estivo ha provocato una perdita di valore di Borsa della società di circa il 30%, perdita di cui Vivendi si avvantaggia oggi investendo massicciamente sul mercato.  

Con il contributo di Intesa Sanpaolo e Unicredit, Fininvest non si muove solo sul campo giudiziario, ma ha comunicato di aver acquistato oltre 27 milioni azioni ordinarie di Mediaset S.p.A. e di aver stipulato un contratto con il diritto di rilevare, nella giornata di oggi, altre 14 milioni portando la partecipazione della holding di Berlusconi Fininvest al 38,266% dell’intero capitale sociale ed al 39,775% del capitale avente diritto di voto. 

AGGIORNAMENTI 

BERLUSCONI FURIOSO - Infiamma lo scontro tra la Fininvest di Silvio Berlusconi e la Vivendi del finanziere bretone Vincent Bolloré, mentre non si arresta la scalata a Mediaset dei francesi, che si sono portati al 20% del capitale. Dal 3% dichiarato lunedì e dopo la salita al 12,3% di ieri, in soli tre giorni Vivendi ha raggiunto la soglia che si era prefissata, "almeno per il momento", di arrivare al 20% del Biscione. Di fronte all'assalto di Bollorè la famiglia Berlusconi non è stata a guardare, sia sul fronte giudiziario, presentando una denuncia per manipolazione del mercato nei confronti di Vivendi, sia soprattutto sul fronte azionario, aumentando la presa sul gruppo televisivo del 3,5% e portandosi al 38,266% del capitale (il 39,775% del capitale avente diritto di voto). A questa quota vanno aggiunte le azioni proprie, pari al 3,795%. Silvio Berlusconi - rimasto ad Arcore per seguire di persona la vicenda e serrare le fila per difendere le sue tv dall'attacco francese - è sceso ufficialmente in campo, parlando apertamente in una nota di "operazione ostile". E precisando: "c'è la compattezza più assoluta della mia famiglia su un punto molto preciso: non abbiamo alcuna intenzione di lasciare che qualcuno provi a ridimensionare il nostro ruolo di imprenditori". 

GOVERNO CON MEDIASET - Mediaset ha trovato la sponda anche del Governo, con il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda: "non sembra davvero che quello che potrebbe apparire come un tentativo, del tutto inaspettato, di scalata ostile a uno dei più grandi gruppi media italiani, sia il modo più appropriato di procedere per rafforzare la propria presenza in Italia", ha dichiarato. "Il Governo monitorerà con attenzione l'evolversi della situazione".

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