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Martedì, 23 Aprile 2024
Economia

Mercatone Uno, qualcosa si muove: passo in avanti per sbloccare gli ammortizzatori sociali

Dal Tribunale di bologna è arrivato l'ok all'autorizzazione condizionata per l'approvazione del programma di cessione, un primo passo verso il ritorno all'Amministrazione Straordinaria: ''A breve i 1.800 dipendenti potranno avere accesso agli ammortizzatori sociali previsti dalla legge''

Buone notizie per gli oltre 1.800 dipendenti di Mercatone Uno, rimasti senza lavoro dopo il fallimento della Shernon, la holding che lo scorso anno aveva acquisito 55 punti vendita in tutta Italia. Come confermato a Today da Sabina Bigazzi, la responsabile Filcams Cgil che si sta occupando del caso, un primo passo fondamentale per i lavoratori era l'ok del Tribunale di Bologna per il ritorno all'Amministrazione Straordinaria, passo fondamentale per poter accedere agli ammortizzatori sociali e permettere ai lavoratori di percepire un reddito, visto che dallo scorso 24 maggio si sono ritrovati tutti senza lavoro e senza stipendio. Oggi, venerdì 7 giugno, il Tribunale di Bologna ha comunicato al Mise la disponibilità all'autorizzazione condizionata per l'approvazione del programma di cessione che verrà presentato dai commissari di Mercatone Uno. La conferma arriva attraverso una nota ufficiale del Ministero dello Sviluppo Economico: "È il percorso propedeutico allo sblocco degli ammortizzatori sociali. Successivamente partirà la fase di reindustrializzazione per garantire un futuro certo ai lavoratori".

Mercatone Uno, un passo in avanti per sbloccare gli ammortizzatori sociali

I commissari straordinari di Mercatone Uno "presenteranno a breve l'istanza al ministero per concludere l'iter delineato dal Tribunale di Bologna per la retrocessione all'amministrazione straordinaria dei compendi aziendali e rendere così possibile l'accesso dei dipendenti agli ammortizzatori sociali previsti dalla legge". E' quanto si legge in una nota dei commissari del gruppo in crisi, Stefano Coen, Ermanno Sgaravato e Vincenzo Tassinari, sulla decisione dei giudici di accogliere l'istanza dei commissari in amministrazione Straordinaria e disposto la revoca dei provvedimenti di cessazione dell'esercizio dell'impresa, subordinandone l'efficacia al rilascio da parte del ministero dello Sviluppo Economico della proroga del Programma di liquidazione dell'azienda. I Commissari, inoltre, si aggiunge nella nota "si riservano di illustrare nei tempi più rapidi le prossime attività previste dal Programma".

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Mercatone Uno, la protesta dei lavoratori

Nella giornata odierna i lavoratori di Mercatone Uno hanno organizzato diverse manifestazioni in tutta Italia. Tra i vari presidi c'è stato quello davanti alla Prefettura di Bologna che si è svolto tra fischietti, cartelloni e slogan come "lasciateci lavorare".

A Bologna la mobilitazione, avviata alle ore 14 davanti alla Prefettura del capoluogo felsineo, è stata promossa da Filcams-Cgil Bologna e Imola, Fisascat-Cisl Area metropolitana e Uiltucs Emilia-Romagna. I manifestanti, che erano in forze nei punti-vendita di , Imola e San Giorgio di Piano, chiedono un intervento del governo per il rientro nell'amministrazione straordinaria e l'attivazione degli ammortizzatori sociali. 

Mercatone Uno, l'appello dei sindacati: "Non si può più aspettare"

Prima che arrivasse la decisione del Tribunale di Bologna i sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil avevano lanciato un appello al Governo, chiedendo di accelerare i tempo per risolvere la situazione: "Non si può più aspettare: il ministero dello Sviluppo economico intervenga subito e riconvochi il tavolo di confronto". 

"Sono trascorsi ormai oltre 10 giorni -spiegano le sigle sindacali in una nota- dall'incontro al Mise per affrontare la drammatica situazione che si è aperta con la sentenza di fallimento di Shernon Holding. Il 24 maggio viene registrata dal Tribunale di Milano la sentenza di fallimento di Shernon, proprietaria del marchio Mercatone Uno. Il tavolo di confronto al ministero per lo Sviluppo Economico si è aperto il 27 maggio".

"In quella riunione -ricordano Filcams, Fisascat e Uiltucs- il ministro Luigi Di Maio è intervenuto impegnandosi a fare tutto il possibile, e celermente, affinché i 55 punti vendita e i 1.860 lavoratori coinvolti ritornassero in capo all'amministrazione Straordinaria, per consentire a lavoratrici e lavoratori di accedere alla cassa integrazione, per dare loro continuità di reddito". "Sempre il 24 maggio il curatore fallimentare di Shernon, nominato dal Tribunale di Milano, ha inviato alle organizzazioni sindacali e ai commissari straordinari la comunicazione formale dello scioglimento del contratto di vendita con la conseguente restituzione all'amministrazione straordinaria dei punti vendita Mercatone Uno e dei lavoratori. Alla luce delle comunicazioni e documenti già prodotti e degli impegni assunti in sede di confronto con il Mise abbiamo bisogno che si formalizzi il rientro in amministrazione straordinaria".

Mercatone Uno, il presidio al Mise (FOTO ANSA)

"Ogni ulteriore ritardo produce una situazione difficile da gestire, lasciando nello sconforto 1.860 lavoratori e lo loro famiglie, i lavoratori dell'indotto, con inevitabili pesanti problemi anche per i fornitori, i loro dipendenti, i numerosi clienti che si sentono beffati", si legge nella nota. Per Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, c'è ora una chiara tabella di marcia che prevede urgentemente: "L'attivazione dell'amministrazione straordinaria; il ripristino delle condizioni contrattuali individuali precedenti, date le gravi inadempienze di Shernon rispetto al contratto di acquisto di Mercatone; l'attivazione di ammortizzatori sociali per salvaguardare il reddito dei lavoratori; la riapertura dei punti vendita per dare continuità al lavoro dei dipendenti e all'attività di Mercatone Uno ed evitare che il marchio perda ulteriore valore e credibilità. C'è bisogno di impegno, trasparenza e discontinuità con quanto avvenuto fino ad oggi e che ha fatto ricadere responsabilità di altri sulle persone che lavorano per Mercatone uno", conclude la nota.

Banca intesa sospende mutui e rate ai dipendenti Mercatone Uno

Un'altra ottima notizia per i lavoratori di Mercatone Uno arriva da Banca Intesa Sanpaolo che, prendendo spunto da una proposta fatta sia in Regione Emilia Romagna che in Regione Lazio, ha deciso di sospendere le rate di mutui e prestiti personali per un periodo fino a 12 mesi, ovviamente per i suoi clienti tra i 1.800 dipendenti del gruppo Mercatone Uno. A comunicare la novità è stato lo stesso istituto bancario in una nota. La domanda di sospensione dovrà essere presentata dai dipendenti interessati alla propria filiale Intesa Sanpaolo, che provvederà a valutarla. Per informazioni sulle caratteristiche e modalità di attivazione della misura, che si rivolge appunto a quelle situazioni di difficoltà che sono specificatamente derivanti dalla crisi aziendale Mercatone Uno - fa sapere Intesa San Paolo-, sono ovviamente a disposizione tutte le filiali del Gruppo sul territorio.

''Siamo vicini ai dipendenti della Mercatone Uno e alle loro famiglie che stanno vivendo un periodo difficile spiega Stefano Barrese, responsabile della Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo -. Abbiamo riflettuto su quale tipo di intervento potevamo compiere per aiutare in modo concreto i lavoratori del gruppo e questo ci è sembrata allo stato attuale un gesto chiaro ed efficace''.

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