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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Mercatone Uno, soluzione a tempo: Cigs (più povera) fino al 31 dicembre

Al Mise sono stati firmati gli accordi che sbloccano la cassa integrazione per gli oltre 1.800 dipendenti di Mercatone Uno. M5s soddisfatto, ma i sindacati protestano: ''La vertenza non si è conclusa. Sei mesi per decidere il destino dei lavoratori''

Un po' di respiro per i dipendenti di Mercatone Uno, nulla di più per il momento. I due accordi siglati al Ministero dello Sviluppo Economico mercoledì 19 giugno sono serviti per  il rientro del Gruppo Mercatone Uno in procedura di amministrazione straordinaria e per lo sblocco della cassa integrazione straordinaria per i lavoratori fino al 31 dicembre 2019, a seguito del fallimento della società acquirente Shernon. Una soluzione che permetterà agli oltre 1.800 lavoratori, che da maggio non percepiscono più lo stipendio, di poter ricevere almeno l'ammortizzatore sociale. Una situazione che tra circa sei mesi tornerà a riproporsi, se nel frattempo non verrà trovato un acquirente che possa garantire un futuro ai lavoratori. 

Mercatone Uno: Cigs fino al 31 dicembre 2019

Al tavolo tenutosi al Mise, presieduto dal Vice Capo di Gabinetto Giorgio Sorial e dal Sottosegretario Davide Crippa, hanno preso parte i rappresentanti del Ministero del Lavoro, i nuovi Commissari straordinari, le Regioni Umbria, Lombardia, Toscana, Piemonte, Lazio, Puglia, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, la Provincia di Trento e le sigle sindacali. Proprio i rappresentanti sindacali hanno manifestato alcune critiche in merito all'accordo, soprattutto sull'importo che percepiranno di cassa integrazione i lavoratori. Questa potrebbe risultare più 'povera' perché  parametrata agli stipendi della gestione Shernon con cui si era concordata una riduzione di orario (e quindi paghe più basse) e non ai regimi full time dell'epoca Mercatone. 

Mercatone Uno, la soddisfazione dei 5 Stelle

Dopo la firma dell'accordo è arrivata una nota dei portavoce del MoVimento 5 Stelle in commissione Lavoro alla Camera, che hanno espresso la loro soddisfazione: "La cassa integrazione per i 1.800 lavoratori colpiti dalla chiusura di Mercatone Uno è una buona notizia e il frutto di un costante e preciso lavoro fatto al Mise e dell'incessante impegno del ministro Luigi Di Maio''.

Mercatone Uno, la prima risposta di Di Maio dimentica i clienti

"Per i lavoratori la Cigs partirà dal 24 maggio – prosegue la nota - giorno in cui il Tribunale di Milano ha dichiarato il fallimento della Shernon Holding, che controllava i 55 punti vendita, e durerà fino al 31 dicembre 2019. Di certo il nostro lavoro non finisce qui: l'obiettivo è quello di salvaguardare la produzione e tutti i posti di lavoro", sottolineano. Intanto, concludono, "queste persone e le loro famiglie potranno avere un reddito e, in questi mesi, si potrà trovare una soluzione per consentire all'azienda di ripartire. Non lasceremo che migliaia di famiglie siano costrette a pagare gli errori della gestione Calenda: continueremo a difendere i cittadini e le imprese italiane".

Mercatone Uno, il presidio al Mise (FOTO ANSA)

Mercatone Uno, le perplessità dei sindacati 

Ma sei al Governo si festeggia per il risultato raggiunto, non si può dire la stessa cosa per i sindacati, preoccupati sia per l'importo della cassa integrazione che per quello che succederà dopo il 31 dicembre 2019. Le rivendicazioni per il momento "non hanno trovato riscontro positivo" e pertanto, "non escludendo alcuna iniziativa di mobilitazione", unitariamente Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno sottoscritto ieri l'accordo per la Cigs per dare un "ristoro immediato" alle 1.824 famiglie interessate. Ma ,avverte la Fisascat Cisl, "la vertenza non si è conclusa". "L'impresa è ardua e dagli esiti incerti ma non desisteremo e manterremo alta l'attenzione su tutta la vicenda", dice la segretaria nazionale della Fisascat Cisl Aurora Blanca considerando che "occorre lavorare celermente e in sinergia per cercare di riaprire i punti vendita e dare un futuro occupazionale ai lavoratori nei sei mesi previsti". "Nei prossimi giorni - ha concluso - bisognerà mettere in sicurezza anche i lavoratori della Logistica, della quale è stato decretato da pochi giorni il fallimento e delle aziende dell'indotto che avevano come unico cliente la Shernon Holding". 

Mercatone Uno, cig a zero ore più 'povera'

Ma per quale motivo i sindacati parlano di una cassa integrazione più povera per i dipendenti di Mercatone Uno. L'esercizio provvisorio autorizzato dal Mise fino al 31 dicembre di quest'anno non prevede la riapertura al pubblico dei punti vendita di Mercatone uno, fatta eccezione per qualche svendita occasionale, che potrebbe avvenire soltanto per monetizzare le rimanenze di Shernon. Per questo motivo per i 1.824 lavoratori si tratterà di una Cigs a zero ore, con il forte timore che la cassa venga riparametrata in base agli stipendi della gestione Shernon con cui si era concordata una riduzione di orario con paghe più basse, al contrario di quanto avveniva sotto i regimi full time all'epoca di Mercatone Uno. Per questo motivo i sindacati Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil hanno fatto mettere a verbale il loro "dissenso" sulle modalità di retrocessione del personale esigendo invece il "ripristino delle condizioni economiche e normative" precedenti alla cessione di Shernon. I sindacati hanno intanto chiesto di aggiornare il tavolo ministeriale anche in presenza dei fornitori che nei prossimi giorni saranno ricevuti dal Capo di Gabinetto del Mise Giorgio Sorial.

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