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Martedì, 23 Aprile 2024
Economia

Migranti, imprese e lavoro in Africa: il piano per “aiutarli a casa loro”

L'Ue sta valutando la possibilità di attivare un piano che porti opportunità di crescita nel territorio italiano, in modo da frenare anche l'ondata migratoria verso l'Europa

L'Unione europea ha intenzione di attivare un piano per creare posti di lavoro tramite imprese e investimenti in Africa. Un modo per 'aiutarli a casa loro', una frase ricorrente, soprattutto nei periodi in cui gli sbarchi si fanno più massicci. A svelare questa “battaglia tutta italiana” è stato il viceministro degli Esteri Mario Giro: “A luglio scorso è partito il piano e le imprese stanno cominciando a partecipare, la Cassa Depositi e Prestiti per conto del governo ha presentato tre programmi. Abbiamo creato questo strumento per favorire anche l'investimento dei privati. Noi li garantiamo perché sono territori difficili e c'è bisogno di più garanzie sugli investimenti”. 

"L'Italia ha fatto già molto perché nel 2017 siamo diventati il terzo investitore in Africa dopo Emirati Arabi Uniti e Cina. Però dobbiamo intenderci su che cosa vuol dire 'Aiutiamoli a casa loro'. Chi sono questi loro? Dobbiamo capire che ci sono situazioni in cui si può trattare coi governi, altre in cui è meglio trattare direttamente coi privati, altre in cui bisogna interfacciarsi direttamente con questa massa giovanile - che non è facile - che decide ormai da sola, essendo saltata anche in Africa con la rivoluzione dell'io tutta la tradizione della famiglia, della tribù, del clan”. 

"Il messaggio che deve venire dall'Europa non è solo il muro: perché ogni muro si scavalca. Personalmente - conclude Giro - credo che i giovani africani debbano avere la possibilità di investire a casa loro e diventare imprenditori di se stessi. Fino adesso il grande fornitore di lavoro in Africa è stato lo Stato; ma lo Stato africano non ce la fa più. Ci vuole un settore privato serio, quindi imprese che vadano lì a investire, creando lavoro a cascata. E non soltanto imprese che vanno a prendere le materie prime, sia minerali sia agricole per e portarle via. Questo non basta: già era sbagliato in sé e oggi  comunque non funziona più".

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