rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
ECONOMIA

Lavoro, il piano di Renzi: mille euro al mese per i precari disoccupati

Allo studio del governo c'è un sussidio di disoccupazione per chi rimane senza lavoro, una sorta di asso nella manica che il premier si giocherà nella partita con i sindacati e la minoranza del Partito democratico

ROMA - Un po' per mostrare alla minoranza "radicale" del Partito democratico che lui è davvero "di sinistra", un po' per avere un'arma in più nella partita con i sindacati sulla riforma del lavoro. E soprattutto per cercare di ridare fiato e risorse a chi è rimasto senza lavoro, senza tutele, senza futuro. Il sussidio di disoccupazione (con un assegno mensile fino ad un massimo di mille euro) da estendere ai dipendenti che hanno perso il lavoro, anche quelli che non hanno tutele come i co.co.pro e i lavoratori a tempo determinato, è l'asso nella manica di Matteo Renzi. Perché, come ha incalzato oggi dai microfoni del Tg2, "ho preso voti alle Europee per cambiare l'Italia davvero e nessuno vuole togliere diritti, ma darne a chi non ne ha mai avuti".

Il premier ha consegnato ai suoi economisti, prima di partire per il suo viaggio di una settimana negli Stati Uniti, il dossier con le principali novità del Jobs act, la delega in discussione in Senato che ha acceso lo scontro tra sindacati e governo. La madre di tutte le riforme.

Una bozza che contiene alcuni punti fermi: contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti (e con tutta probabilità senza reintegro in caso di licenziamento giudicato illegittimo) per i nuovi assunti; riordino della cassa integrazione con nuovi limiti all'utilizzo dello strumento; razionalizzazione degli incentivi all'assunzione e in generale riordino dei servizi del lavoro e delle politiche attive; rimodulazione dell'Aspi (l'assegno di disoccupazione introdotto da Elsa Fornero) in relazione alla carriera contributiva del lavoratore con l'estensione, però, anche ai collaboratori; le ferie 'solidali'.

Più del tanto chiacchierato articolo 18, il nuovo sussidio di disoccupazione da estendere ai precari è il vero punto cardine della riforma. Carlo Bertini, sul quotidiano La Stampa, spiega di cosa si tratta: 

La nuova Aspi assorbirà anche la cassa in deroga e verrà finanziata nella legge di stabilità con una posta aggiuntiva di circa due miliardi di euro dal 2015. Per garantire un assegno non solo ai dipendenti che restano senza impiego, ma anche a quelli che non hanno alcuna tutela, co.co.pro (in mono-committenza, cioè quelli che hanno un solo datore di lavoro) e lavoratori a tempo determinato, escluse partite Iva e altre tipologie: una platea di circa un milione e quattrocentomila persone. Per loro, è in arrivo un sussidio mensile analogo a quello di chi è in cassa integrazione, fino ad un massimo di mille euro: per un periodo che va da un minimo di tre mesi a due anni, proporzionato alla durata del lavoro che si è perso. Ma l’erogazione di questo assegno sarà vincolata: ne avrà diritto chi sarà pronto ad accettare una nuova offerta di lavoro congruo o un piano di formazione lavorativa gestito da un’agenzia nazionale che si articolerà su base territoriale nei vari centri per l’impiego

LE NOVITA' DEL JOBS ACT - Nel dettaglio, ecco i punti principali della bozza di riforma messa a punto dal governo. Contratto a tutele crescenti per i neoassunti: arriva "il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti in relazione all'anzianità di servizio" per tutti i neoassunti. La delega non cita l'articolo 18 ma l'intenzione del governo, secondo quanto annunciato dal premier Renzi, è di "superarlo" per le nuove assunzioni (non solo per i giovani ma anche per i passaggi da un'azienda all'altra). I decreti delegati stabiliranno i dettagli ed è probabile che il reintegro nel posto di lavoro in caso di licenziamento giudicato illegittimo sarà sostituito da un indennizzo economico legato all'anzianità aziendale (ad eccezione del licenziamento discriminatorio per il quale resterebbe il reintegro nel posto di lavoro). Riordino di forme contrattuali e rapporti di lavoro: l'obiettivo è sfoltire le decine di forme contrattuali e le norme per arrivare ad un "Testo organico semplificato delle discipline delle tipologie contrattuali e dei rapporti di lavoro".

Matteo Renzi nel salotto di Bruno Vespa

Mansioni flessibili e controlli a distanza: si rivede la disciplina delle mansioni "in caso di processi di riorganizzazione, ristrutturazione o conversione aziendale con l'interesse del lavoratore alla tutela del posto di lavoro, della professionalità e delle condizioni di vita, prevedendo limiti alla modifica dell'inquadramento". Il passaggio da una mansione all'altra diventa, dunque, più flessibile (con la possibilità anche di demansionamento). Viene rivista anche la disciplina dei controlli a distanza: si apre all'utilizzo delle nuove tecnologie per la 'sorveglianza' ed il 'tele-lavoro', tutelando comunque "dignita' e riservatezza" del lavoratore. Salario minimo, anche ai  co.co.co: si punta ad introdurre "eventualmente anche in via sperimentale" il compenso orario minimo anche per i rapporti di collaborazione. Riforma Cig: sarà "impossibile" autorizzare la cig in caso di cessazione di attività aziendale mentre sarà previsto l'accesso alla cig solo a seguito dell'utilizzo delle possibilità contrattuali di riduzione dell'orario di lavoro. Saranno rivisti i limiti di durata dell'indennità ed una maggiore partecipazione da parte delle aziende che la utilizzano. 

RIFORMA DELL'ASPI E ASSEGNO DI DISOCCUPAZIONE - La durata del trattamento di disoccupazione dovrà essere rapportata alla "pregressa storia contributiva" del lavoratore con "incremento della durata massima (per ora fissata a 18 mesi a regime nel 2016, ndr) per quelli con "le carriere contributive più rilevanti". Si prevede anche l'introduzione di massimali in relazione alla contribuzione figurativa. Contestualmente si punta alla "universalizzazione" dell'Aspi con l'estensione ai co.co.co. prevedendo prima dell'entrata a regime "un periodo almeno biennale di sperimentazione a risorse definite". La copertura anche da un contributo ad hoc.

Renzi in visita al cantiere Expo2015 | Foto MilanoToday

Si istituisce inoltre un'Agenzia nazionale per l'impiego al cui funzionamento si provvede "con le risorse umane, finanziarie e strumentali già disponibili". Si punta a creare le condizioni perché si possano svolgere "esclusivamente in via telematica" tutti gli adempimenti di carattere amministrativo connessi con la costituzione, la gestione e la cessazione del rapporto di lavoro. C'è infine il capitolo dedicato alle cosiddette "ferie solidali": si prevede la possibilità per il lavoratore che ha un plus di ferie di cederle a colleghi che ne abbiano bisogno per assistere figli minori che necessitano di cure. E si punta a semplificare e ad estendere il campo di applicazione dei contratti di solidarietà potenziando l'utilizzo in chiave "espansiva", per aumentare cioè l'organico riducendo l'orario di lavoro e la retribuzione del personale.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Lavoro, il piano di Renzi: mille euro al mese per i precari disoccupati

Today è in caricamento