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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia Italia

Pensioni, reddito e riforme: la missione (im)possibile di Conte a Bruxelles

Il premier Conte cerca il dialogo con l'Europa e tende una mano a Juncker, ma anche a Macron per far uscire l'Italia dall'isolamento dopo le polemiche sulla manovra di bilancio 2019 che contiene Quota 100 e il reddito di cittadinanza

Si terrà un vertice a Palazzo Chigi per fare il punto sulla manovra dopo la cena di ieri tra il premier Giuseppe Conte, il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker, il ministro dell'Economia Giovanni Tria, il commissario Ue agli affari economici Pierre Moscovici e il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis. Alla riunione di questa sera dovrebbero essere presenti i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini e il ministro Tria.

Il premier Conte a Bruxelles per il summit dei 27 paesi Ue sulla Brexit tesse i fili della diplomazia. "Abbiamo scambiato opinioni con Merkel, Macron e altri. Il clima è buono e di fiducia reciproca".

"Alla cena con il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, il clima è stato molto sereno, di confronto, abbiamo parlato di quello che stiamo facendo: in cinque mesi abbiamo rivoluzionato il Paese e continueremo a farlo. Non abbiamo parlato di saldi della legge di Bilancio, ma dell'importanza delle nostre riforme e del nostro piano" ha spiegato il presidente del Consiglio.

Sulla possibilità di abbassare il rapporto deficit/Pil sotto il 2,4%, come chiesto dalla Commissione europea, Conte ha risposto che "noi ragioniamo sempre sulle riforme e su quello che occorre per realizzare le promesse che abbiamo fatto".

Matteo Salvini tentato dalla linea del dialogo ma spiega di non volere "nessun passo indietro". Tuttavia si fa strada l'intenzione di "valutare bene tempi e numeri di spese e investimenti''.

Il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker ha spiegato di aver avuto un incontro vivace e interessante con il premier Conte. "Abbiamo deciso di tenere aperto un dialogo permanente per colmare le distanze e le divergenze che ci possono essere fra la Commissione europea e l'Italia". Parlando con i giornalisti a margine del vertice europeo sulla Brexit Juncker ha poi detto in italiano: "Ti amo Italia".

Tajani: "Italia isolata, governo faccia marcia indietro"

"L'Italia mi sembra isolata. Mi auguro che le cose migliorino e che ci sia voglia di parlare, non solo formalmente. L'Italia deve difendere i suoi diritti, non minacciando guerra a destra e manca e mi auguro che il governo abbia capito e che faccia marcia indietro" sulla manovra 2019. Lo ha detto il presidente del Parlamento europeo ed esponente di Forza Italia, Antonio Tajani, arrivando al vertice europeo sulla Brexit.

Alla cena di ieri ci sono state "formalmente strette di mano e sorrisi. Vedremo se l'Italia vorrà cambiare la manovra, che è l'unica possibilità per cercare di dare una risposta positiva agli italiani. Bene che si abbassino i toni dello scontro che fa danni all'Europa e all'Italia, ma sono fondamentali i contenuti della manovra, che non è per la crescita e contro la disoccupazione e la pressione fiscale", ha spiegato.

"Se si cambierà questa manovra, si cambierà anche il giudizio dell'Europa". Per Tajani "il problema sono i mercati e la fiducia nei confronti di un governo che sta commettendo un errore gravissimo. E ancora in tempo per cambiare la manovra e ci auguriamo che lo faccia. Se non lo farà, a pagare purtroppo saranno gli italiani che vedranno andare in fumo una parte importante dei loro risparmi".

Di Maio "rispolvera" la quota 41

Intanto nel giorno della "cena della pace" tra il premier Conte e il presidente della commissione Ue Juncker, il vicepremier Luigi Di Maio rilancia l'obiettivo principale del Governo. Ora quindi cresce l'attesa per il dossier sulla manovra finanziaria preparato da Conte e Tria: dovrebbero chiedere tempi i più lunghi possibili per l'avvio della procedura di infrazione per debito eccessivo a cui l'Italia va incontro nei prossimi mesi, perché la legge di Bilancio viola in modo "particolarmente grave" le raccomandazioni europee sulla riduzione del disavanzo strutturale.

Che cosa cambierà dopo l'incontro 

"Tria e Conte hanno fatto più che una apertura, la lettera che abbiamo mandato a Bruxelles non dice 'così o niente'. Dice, 'siamo pronti a toccare una serie di punti che non sono quelli fondamentali'. Lo dice Luigi Di Maio, vicepremier e capo politico del M5s, in un'intervista al quotidiano spagnolo El Pais.

Il vicepremier M5s spiega come delle possibili modifiche alla manovra durante l'iter parlamentare "nessuna potrà riguardare i punti cardine. Reddito di cittadinanza, 9 miliardi; legge sulle pensioni, 6.5 miliardi; truffati dalle banche, 1.5 miliardi; 1.2 miliardi per abbassare le tasse. I diritti non si toccano. Ma possiamo cercare nuovi ricavi". Ovvero, "non abbiamo ancora definito del tutto il taglio agli sprechi né attivato il piano di vendita degli immobili".

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