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Giovedì, 28 Marzo 2024
ECONOMIA

Renzi non riesce a rottamare la crisi

Moody's rivede al ribasso le previsioni dopo la diffusione dei dati Istat: crescita lontana e ancora tante riforme strutturali da portare avanti per poter uscire dalla crisi

Non bastavano i dati Istat sull'economia a confermare che la crescita è ancora lontana. E' arrivata anche Moody's a sottolinearlo, l'agenzia di rating statunitense. Come? Tagliando le stime di crescita del nostro Paese: nel report pubblicato dall'agenzia il prodotto interno lordo italiano (Pil) si contrarrà dello 0.1% invece di salire dello 0,5%, come era stato previsto in precedenza. Anche il titolo del documento non lascia dubbi: “La recessione italiana aumenta gli ostacoli per le riforme fiscali e strutturali del Paese”.

Recessione confermata e nessun recupero atteso per la seconda parte del 2014. Duro colpo anche per il governo Renzi, visto che nel documento diffuso si legge chiaramente:
 

L'Italia è andata a rilento sulle riforme strutturali rispetto ad altri paesi della periferia (in particolare Grecia, Spagna e Portogallo) e la popolarità del governo non si è ancora tradotta nell’impulso politico a legiferare e implementarne un pacchetto più ampio



NIENTE CRESCITA, TROPPO PRESTO - Ancora lontana la tanto ricercata crescita, almeno secondo Moody's. Inoltre ci sarebbero dei "rischi significativi di ulteriori revisioni". Solo l'inizio insomma anche se è ancora presto per parlare degli effetti delle riforme e dei primi provvedimenti del governo Renzi.

Un esempio? Il potenziale effetto del bonus di 80 euro per ora “si riflette solo su un mese del secondo trimestre”. Troppo presto per valutarne l’impatto. Anche se qualche passo dopo l'agenzia di rating risulta impietosa:
 

L’uso della politica fiscale per stimolare l’economia finora non ha tenuto l’Italia fuori dalla recessione


CONSEGUENZE SULL'EUROPA - Le ricadute di questa situazione si faranno sentire anche sul rapporto con gli altri Paesi Ue: "La lentezza delle riforme e le lacune nella performance di bilancio probabilmente aumenteranno le tensioni con i partner europei, soprattutto con la Germania". Un deficit di crescita che allontana una maggiore flessibilità dell'Unione sui vincoli imposti dal patto di stabilità.

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