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Martedì, 23 Aprile 2024
Economia

Incidenti sul lavoro, si muore sempre di più: "Fermare il bollettino di guerra"

Oggi si celebra la Giornata mondiale per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Gli incidenti mortali in Italia sono aumentati del 10 per cento lo scorso anno. Il dramma dei lavoratori edili: "Settore più colpito". Sud maglia nera

I dati sono inquietanti. Nel 2018 circa 641mila lavoratori hanno subito un incidente sul lavoro: l'84,6% di questi sono avvenuti durante l'attività lavorativa, mentre il 15,4% durante il tragitto casa-lavoro. L'aumento più significativo è quello che riguarda gli incidenti con esito mortale (+10,1% nel 2018), soprattutto quando si utilizzano mezzi di trasporto per lavorare. Nell'anno preso in esame circa 641mila lavoratori hanno subito un incidente sul lavoro.

Guardando alle province italiane, nel biennio 2017-2018 il maggior numero di infortuni mortali si registra nella provincia di Crotone (6,3 ogni mille). Nel solo 2018, invece, è la provincia di Gorizia che fa registrare il più alto tasso di malattie professionali tumorali (22,5%), seguita al 2° e al 3° posto dalle province di Torino (18,5%), Novara e Milano (18,4%). 

La maglia nera, però, per il numero assoluto di malattie cancerogene imputabili al lavoro spetta a Taranto (il 70 per cento dei tumori denunciati è correlato al settore metalmeccanico) seguita da TorinoNapoli e Milano. E' quanto emerge dall'indagine dell'Osservatorio Statistico dei Consulenti del Lavoro che, in occasione della Giornata mondiale per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro di oggi 28 aprile, promossa dall’International Labour Organization, ha analizzato gli open data Inail disegnando una mappa di province e settori produttivi in cui si è verificato il maggior numero di episodi. La giornata è nata per promuovere un impegno attivo e condiviso di governi, datori di lavoro e lavoratori che garantisca un ambiente sicuro e salubre dando massima priorità al principio di prevenzione

In testa alla triste classifica degli infortuni mortali ci sono altre province del Sud: CrotoneIserniaCampobasso. I decessi registrati dall’Inail nel 2018 sono 1.133 (786 in occasione di lavoro), per cui ogni mille eventi di infortunio, 1,8 hanno comportato la morte del lavoratore.

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Il dramma dei lavoratori edili: "Settore più colpito"

Anche quest'anno i sindacati dei lavoratori edili FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil organizzano una iniziativa in occasione del SafeDay, la giornata mondiale della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. Il 30 aprile, dalle ore 10, saranno in piazza Montecitorio "per ricordare tutte le vittime sul lavoro ed illustrare un pacchetto di proposte concrete per contrastare questo dramma nazionale, inviate nei giorni scorsi anche alle massime autorità dello Stato ed ai rappresentanti del Governo".

"'Purtroppo il nostro settore - ricordano i sindacati - resta uno dei più colpiti dagli infortuni sul lavoro e dal fenomeno delle malattie professionali. La nostra attenzione ed il nostro impegno è continuo, ma la giornata della sicurezza resta un appuntamento importantissimo per coinvolgere tutti, occorre agire - dicono - per contrastare ed eliminare le cause, aumentando i controlli e le ispezioni, contrastando il lavoro nero ed il dumping contrattuale, investendo in prevenzione e formazione". Dopo la Francia, nell'Unione Europea, l'Italia è il paese in cui di lavoro si muore di più, secondo i dati Eurostat confermati dall'Inail nel 2018.

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Agricoltura in controtendenza: infortuni sul lavoro in calo

In controtendenza all'andamento generale nel 2018 gli incidenti sul lavoro nelle attività produttive calano solo in agricoltura dove si registra una riduzione del 7% dei casi mortali (da 141 a 131) e dell'1,8% degli infortuni (da 33.820 a 33.207). E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti in occasione della Giornata Mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro sulla base dei dati provvisori relativi alle denunce pubblicati dall'Inail. Il trend registrato nelle campagne, secondo la Coldiretti, conferma il lavoro di ammodernamento delle imprese agricole fatto in questi anni per rendere il lavoro in agricoltura tecnologicamente più avanzato, ma anche più sicuro. Molto resta tuttavia ancora da fare e per questo, conclude la Coldiretti, è necessario continuare con decisione sulla strada intrapresa con interventi per la semplificazione, la trasparenza, l'innovazione tecnologica e la formazione, che sappiano accompagnare le imprese nello sforzo di prevenzione in atto.

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Cei: "Fermare il bollettino di guerra"

"Fermare il tragico bollettino di guerra". L'appello arriva da mons. Filippo Santoro, presidente della Commissione Episcopale per i problemi sociali il lavoro, la giustizia, dopo i preoccupanti dati diffusi dall'Osservatorio Statistico dei Consulenti del Lavoro alla vigilia della giornata mondiale per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Il presule, in una intervista all'Adnkronos, affronta la piaga delle morti sul lavoro anche come arcivescovo di Taranto. La sua città, infatti,in base ai dati diffusi ha la maglia nera per il numero di morti sul lavoro per tumore.

"I dati, impressionanti da ogni punto di vista, - osserva Santoro - rappresentano la fotografia reale della situazione: siamo davanti ad un bollettino di guerra intollerabile che va fermato. E' assurdo che il lavoro sia per la morte e non per la vita. E' un grande dolore". Il presidente della commissione Cei che si occupa dei problemi legati al lavoro si appella al governo: "E' necessario ogni sforzo per garantire la sicurezza sul lavoro e per la protezione rispetto alle malattie legate all'attività lavorativa".

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