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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

Boom di multe stradali negli ultimi 10 anni: ma in pochi le pagano

Secondo la Cgia di Mestre le sanzioni agli automobilisti sono aumentate dell'81% tra il 2006 e il 2016, ma meno della metà sono state effettivamente riscosse 

Aumentano le multe stradali per gli italiani, ma in pochi, alla fine, le pagano. Secondo gli ultimi dati pubblicati dalla Cgia di Mestre, nel 2016 gli oltre 8mila Comuni italiani hanno disposto quasi 2,5 miliardi di euro di multe per violazioni al Codice della strada, ma hanno riscosso solo circa 1 miliardo (cioè il 38,8%). Rispetto a 10 anni prima, la situazione per le casse comunali è peggiorata moltissimo. Nel 2006, infatti, a fronte di 1,3 miliardi di multe comminate, a onorarle era stato quasi il 60% dei destinatari della sanzione. 

Negli ultimi 10 anni, segnala la Cgia, le multe comminate dai vigili urbani a seguito della violazione del codice della strada sono aumentate di quasi l'81%, ma il numero di automobilisti che le hanno pagate è sceso drasticamente. Nel 2016, ultimo anno in cui i dati sono disponibili, appena il 39% di chi ha ricevuto una contravvenzione per aver lasciato l'auto in divieto di sosta o per non aver rispettato i limiti di velocità ha eseguito il pagamento. Il rimanente 61% non lo ha proprio fatto e, ipotizza la Cgia, forse lo ha eseguito solo in seguito, approfittando dell'introduzione della rottamazione delle cartelle avvenuta in più riprese in questi ultimi 2 anni.

A livello regionale, infine, la percentuale della riscossione delle contravvenzioni stradali comminate dai Vigili urbani dei Comuni del Sud si attesta al 27,5%, con punte minime del 23,2% in Campania e addirittura del 18,4% in Sicilia. Sale al 34,2% nel Centro, per attestarsi al 42,9% nel Nordovest e al 56% nel Nordest. Le amministrazioni comunali più virtuose sono quelle ubicate nella Regione Friuli Venezia Giulia (65,2% di riscossione), nella Provincia Autonoma di Bolzano (74,2%) e, in particolar modo, nel Molise (74,5%).

"La farraginosità del sistema - segnala il coordinatore dell'Ufficio studi Paolo Zabeo - rende molto difficile l'opera di riscossone. C'è la necessità di efficientare e velocizzare l'attività di recupero nei confronti di chi non paga entro i limiti di legge, anche se è necessario che molte amministrazioni comunali si ravvedano. Gli automobilisti, e in particolar modo coloro che usano gli automezzi per ragioni di lavoro, non sono un bancomat. Pertanto, l'utilizzo degli autovelox o dei T-red, ad esempio, andrebbe regolato con maggiore attenzione, tenendo conto delle fasce orarie della giornata che, come si sa, presentano flussi di traffico molto differenziati".

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