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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Perché l'Ue ha multato la Nike per 12,5 milioni di euro

La Commissione europea ha sanzionato la multinazionale statunitense per aver limitato la vendita di magliette nello spazio economico Ue

Maxi multa per la Nike: il colosso statunitense dell'abbigliamento sportivo è stato sanzionato dalla Commissione europea per 12,5 milioni di euro. Il motivo? La multinazionale è accusata di aver impedito ai commercianti di vendere prodotti di merchandising sotto licenza, come sciarpe e magliette, ad altri Paesi dello Spazio economico europeo. Le restrizioni applicate dalla Nike avrebbero riguardato il merchandising di alcune delle squadre di calcio più famose d'Europa di cui l'azienda detiene la licenza, come Inter, Roma, Juventus, Barcellona e Manchester United.  

Multa da 12,5 milioni alla Nike

Come si legge nel documento pubblicato sul sito della Commissione europea, la commissaria europea alla Concorrenza Margrethe Vestager ha motivato così questa sanzione: "I prodotti ufficiali della squadra del cuore, come sciarpe o magliette  sono spesso oggetti di culto per i tifosi di calcio. Nike ha impedito a molti dei suoi licenziatari di vendere questi prodotti in altri Paesi, riducendo così la scelta offerta ai consumatori e facendo salire i prezzi". 

"Questo - continua la Vestager - viola le norme antitrust dell'Ue. La decisione di oggi garantisce che rivenditori e consumatori possano beneficiare appieno di uno dei principali vantaggi del mercato unico, vale a dire la possibilità di acquistare ovunque in Europa per avere accesso a un maggior assortimento di prodotti e a offerte più vantaggiose".

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Prodotti e licenze: come funziona

I prodotti di merchandising sotto licenza sono di varia natura (sciarpe, magliette, tazze, borse, lenzuola, articoli di cancelleria e giocattoli, solo per citarne alcuni) ma sono tutti accomunati dal fatto che riportano uno o più loghi o immagini coperti da diritti di proprietà intellettuale (Dpi), come marchi commerciali o diritti d'autore. Tramite un accordo di licenza, una parte (il licenziante) consente all'altra parte (il licenziatario) di sfruttare uno o più` Dpi in un determinato prodotto. Le licenze concesse dai licenzianti sono generalmente di natura non esclusiva, per aumentare il numero di prodotti di merchandising sul mercato e la copertura territoriale.

Nike è arrivata anche a minacciare i licenziatari di revocare le loro licenze, se avessero venduto al di fuori del territorio di competenza. Il comportamento illegale della Nike è durato circa 13 anni, fino al 27 ottobre 2017, creando barriere all'interno del mercato unico, a scapito dei consumatori europei. La casa Usa ha collaborato alle indagini, pertanto ha ottenuto uno sconto del 40% sull'ammenda.

Codacons: ''Multa ridicola''

L'azienda non ha ancora commentato la notizia della sanzione arrivata dalla Commissione europea, ma per il Codacons si tratta di una multa 'troppo bassa': ''Una multa a dir poco ridicola e una occasione persa per punire le scorrettezze delle multinazionali a danno dei consumatori.  Il comportamento della Nike ha arrecato un evidente danno economico a consumatori, tifosi e amanti del calcio, impedendo loro di acquistare magliette a prezzi più bassi e facendo salire i listini di vendita al pubblico. A fronte di un danno certo che coinvolge una moltitudine di soggetti e una platea incredibilmente estesa di consumatori europei, la sanzione inflitta dall’Antitrust Ue è pari ad appena 12,5 milioni di euro, una multa che fa semplicemente il solletico a colossi come Nike e consentirà alle multinazionali di proseguire nei propri comportamenti scorretti. Questo perché -conclude il Codacons -a fronte degli incassi garantiti dalle pratiche vietate, la sanzione cui andranno incontro sarà sempre di entità irrisoria''.

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