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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia Italia

Busta paga più pesante per oltre un milione di italiani: "Aumenti fino al 3%"

Approvato il nuovo contratto per gli operai agricoli e florovivaisti: potranno contare su aumenti salariali nella misura di 1,7% a decorrere da luglio 2018 cui si aggiunge un ulteriore 1,2% da aprile 2019

Dopo sei mesi di negoziati e scongiurando uno sciopero indetto dai sindacati è stato rinnovato il Contratto Nazionale degli operai agricoli e florovivaisti scaduto lo scorso dicembre, un settore che interessa circa un milione e duecentomila lavoratori e oltre duecentomila imprese del settore agricolo.

Lavoratori agricoli, aumenti in arrivo da luglio

Il nuovo contratto prevede aumenti salariali nella misura di 1,7% a decorrere da luglio 2018 cui si aggiunge un ulteriore 1,2% da aprile 2019.

Lo rende noto la Coldiretti che, insieme alle altre organizzazioni datoriali, ha rinnovato con FAI-CISL, UILA.UIL e FLAI-CGIL il contratto di settore.

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"Punti di forza di questo rinnovo sono stati - sottolinea la Coldiretti - una particolare attenzione alle imprese e gruppi di imprese plurilocalizzate in più province e regioni che potranno finalmente contare su un unico strumento contrattuale aziendale anziché dover applicare una pluralità di contratti provinciali e una maggiore flessibilità nella gestione dell'orario di lavoro raggiunto anche con l'allargamento delle causali che consentono l'interruzione della prestazione giornaliera estendendole a quelle relative a cause tecniche ed organizzative e non solo alla forza maggiore".

"Il rinnovo del contratto nazionale di lavoro degli operai agricoli e florovivaisti è un risultato importante che dà risposte concrete ad oltre un milione di lavoratori e lavoratrici in termini di salario con un incremento del 2,9%, di diritti, tutele, welfare, formazione e sicurezza nei luoghi di lavoro".

Lo spiega il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. "Questo rinnovo - sottolinea la leader della Cgil - dà una risposta anche ai tanti lavoratori che sono impegnati nelle raccolte nelle campagne ed è utile a difendere la legge sul caporalato e a contrastare i fenomeni di sfruttamento e dumping contrattuale".

"Ancora una volta si dimostra che è attraverso la pratica contrattuale che si possono difendere i livelli salariali e i diritti. Altre strade, come quella legislativa, possono aiutare i lavoratori favorendo la contrattazione o, come è stato negli ultimi vent`anni, usare l`introduzione di nuove norme a fini propagandistici ed elettorali con il risultato di impoverire e rendere più precario il lavoro".

"Infine - conclude il segretario della Cgil - nel contratto dei lavoratori agricoli sono da sottolineare gli elementi di legalità e trasparenza introdotti in materia di appalti".

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